“Sono trascorsi ormai 13 lunghi giorni da quando sono risultata positiva al Covid-19 ed a tutt’oggi nessuno, e dico nessuno, dell’Asl si è fatto vivo per chiedermi tutte quelle informazioni dovute dal decreto del ministro della Salute, neanche un ‘come sta’, silenzio assoluto”. Inizia così la lettera sfogo di una donna della provincia di Foggia risultata positiva al virus. “Sono sequestrata in casa”, riferisce a l’Immediato. Nel mirino della paziente, gli uffici dell’Asl di Manfredonia competente per territorio. “Ormai sono passati 13 giorni e, ad oggi, nessuno ancora si è preoccupato di provvedere al secondo tampone, anche qui contro le norme di legge che prevedono il secondo tampone dopo 10 giorni. Chiedo a gran voce che qualcuno dell’Asl si svegli e provveda a farmi fare il secondo tampone. Non ho parole per denunciare tanta indifferenza da parte di colui o colei che ha in carico la mia pratica, spero che qualcuno della dirigenza faccia il proprio dovere”.