Finanzieri del Comando Provinciale di Foggia, nell’ambito di un servizio di controllo del territorio, hanno scoperto e sequestrato in un autoparco alla periferia di Cerignola un laboratorio alimentare abusivo dove venivano preparati e confezionati generi alimentari, in spregio di qualsiasi disciplina sull’igiene della produzione e il commercio delle sostanze alimentari, oltre che in assenza di qualsiasi documentazione contabile e fiscale attestante la provenienza e la legittima detenzione dei prodotti destinati alla vendita.
Il laboratorio alimentare improvvisato era stato organizzato all’interno di due box attigui in cui i finanzieri della Compagnia di Foggia, al momento del loro intervento, hanno rinvenuto un vero e proprio opificio dedicato alla sofisticazione di olio, al confezionamento in vetro di ortaggi sott’olio e al riciclo di insaccati scaduti.
Circa 110 litri di olio adulterato erano imbottigliati in taniche da 5 litri, pronte per essere messe in commercio come olio extravergine di oliva e con etichette contraffatte di un noto oleificio pugliese. Al riguardo sono state rinvenute quasi 3200 etichette contraffatte che recavano la stampa di 10 frantoi e la denominazione “Olio extravergine di oliva”. Dai primi rilevamenti effettuati sul posto, si ha motivo di ritenere che nel laboratorio venisse preparata una miscela a base di olio di semi sofisticato con colorante e additivi, non rispondenti per natura, sostanza e qualità alla denominazione con cui era contrassegnato, pronto per la vendita.
Residui di “olio sofisticato” sono stati ritrovati in cisterne di diversa capienza per oltre 4.000 litri. Nei due box erano inoltre stoccati 800 boccacci in vetro per altrettanti chili di ortaggi sott’olio in cattivo stato di conservazione, oltre a circa 150 chili di insaccati scaduti. Sono state rinvenute anche fascette con il contrassegno di Stato per la sigillatura di prodotti alcolici e circa 20.000 bottiglie da impiegare nell’attività illecita. Tutto il materiale illecitamente detenuto è stato sequestrato. Il responsabile è stato deferito alla Procura della Repubblica di Foggia, che coordina le indagini, per aver riciclato e sofisticato alimenti; preparato e detenuto generi alimentari con segni mendaci diretti al commercio. Ora rischia la reclusione fino a otto anni e una multa fino a 46 mila euro.
L’attività riportata si inserisce in un quadro operativo che mira a mettere in campo ogni possibile sforzo per prevenire e reprimere ogni attività criminale e forma di guadagno illecito che danneggia la salute pubblica e la leale concorrenza, soprattutto in questo periodo di grande difficoltà per le imprese oneste pesantemente condizionate dal perdurare dell’emergenza sanitaria.