L’opinione pubblica è spaccata. L’ultimo bollettino sul Covid-19 della Regione Puglia fa registrare 72 morti e 1.419 nuovi contagi. Ma il ministro della Salute, Roberto Speranza, ha declassato l’indice di rischio da “arancione” a “giallo”. I numeri di alcune province – Foggia e Bat principalmente, ma anche Bari – sono tuttavia davvero preoccupanti, al punto che lo stesso governatore Michele Emiliano ha ribadito che “non si escludono restrizioni” per alcuni territori.
Dal 6 dicembre, dunque, con l’entrata in vigore della nuova ordinanza, cade il divieto di spostarsi da un comune all’altro nell’ambito della stessa regione. Bar e ristoranti potranno riaprire e ripartire con le attività finora limitate all’asporto. La chiusura, in ogni caso, è prevista alle 18, con la possibilità di continuare sino alle 22 con l’asporto. Nessuna restrizione è prevista per le consegne a domicilio.Nelle ultime ore, circola con insistenza l’ipotesi circolata qualche giorno fa, ovvero una nuova ordinanza regionale che, sul modello di quelle di marzo e giugno scorsi, preveda l’obbligo di auto-segnalazione del proprio rientro in Puglia sul sito Internet della Regione e l’obbligo di quarantena per chi, a cominciare dagli studenti fuorisede, sceglierà di passare le festività a casa. La decisione sarebbe avallata dalle stime dell’assessore alla Salute, Pierluigi Lopalco, per il quale sarebbero pronti a tornare nella regione “decine di migliaia di persone” nei prossimi giorni. E se i pugliesi all’estero, o quelli che si sono trasferiti nelle altre regioni italiane, quelle del Centro-Nord soprattutto, dovessero invertire la rotta negli stessi giorni, la diffusione del virus potrebbe subire una nuova impennata da queste parti. A preoccupare Lopalco è uno spostamento “in maniera incontrollata”, quindi “troppo velocemente e concentrato in pochi giorni”.
Invece, “se i rientri saranno cadenzati – ha proseguito l’assessore – allora saranno gestibili”. In numeri in gioco non sono affatto trascurabili: “Abbiamo calcolato che a marzo sono rientrate 30 mila persone in Puglia e a Natale potremmo avere numeri simili”. Per questo la Regione sta pensando a introdurre le misure già sperimentate sia marzo e sia in estate. “Devo dire – aveva aggiunto Lopalco – che quel sistema ha funzionato e potremmo ripeterlo. Magari chi si segnala potrebbe prenotare contemporaneamente il tampone rapido da fare in uno dei tanti ‘drive through’ che ci sono in Puglia”. Il consiglio dell’assessore, però, è stato uno: “Spostare i festeggiamenti a momenti migliori”. Perché, come ha sottolineato l’epidemiologo, “il virus comunque non sparirà”.
L’opinione pubblica è spaccata. L’ultimo bollettino sul Covid-19 della Regione Puglia fa registrare 72 morti e 1.419 nuovi contagi. Ma il ministro della Salute, Roberto Speranza, ha declassato l’indice di rischio da “arancione” a “giallo”. I numeri di alcune province – Foggia e Bat principalmente, ma anche Bari – sono tuttavia davvero preoccupanti, al punto che lo stesso governatore Michele Emiliano ha ribadito che “non si escludono restrizioni” per alcuni territori.
Dal 6 dicembre, dunque, con l’entrata in vigore della nuova ordinanza, cade il divieto di spostarsi da un comune all’altro nell’ambito della stessa regione. Bar e ristoranti potranno riaprire e ripartire con le attività finora limitate all’asporto. La chiusura, in ogni caso, è prevista alle 18, con la possibilità di continuare sino alle 22 con l’asporto. Nessuna restrizione è prevista per le consegne a domicilio.Nelle ultime ore, circola con insistenza l’ipotesi circolata qualche giorno fa, ovvero una nuova ordinanza regionale che, sul modello di quelle di marzo e giugno scorsi, preveda l’obbligo di auto-segnalazione del proprio rientro in Puglia sul sito Internet della Regione e l’obbligo di quarantena per chi, a cominciare dagli studenti fuorisede, sceglierà di passare le festività a casa. La decisione sarebbe avallata dalle stime dell’assessore alla Salute, Pierluigi Lopalco, per il quale sarebbero pronti a tornare nella regione “decine di migliaia di persone” nei prossimi giorni. E se i pugliesi all’estero, o quelli che si sono trasferiti nelle altre regioni italiane, quelle del Centro-Nord soprattutto, dovessero invertire la rotta negli stessi giorni, la diffusione del virus potrebbe subire una nuova impennata da queste parti. A preoccupare Lopalco è uno spostamento “in maniera incontrollata”, quindi “troppo velocemente e concentrato in pochi giorni”.
Invece, “se i rientri saranno cadenzati – ha proseguito l’assessore – allora saranno gestibili”. In numeri in gioco non sono affatto trascurabili: “Abbiamo calcolato che a marzo sono rientrate 30 mila persone in Puglia e a Natale potremmo avere numeri simili”. Per questo la Regione sta pensando a introdurre le misure già sperimentate sia marzo e sia in estate. “Devo dire – aveva aggiunto Lopalco – che quel sistema ha funzionato e potremmo ripeterlo. Magari chi si segnala potrebbe prenotare contemporaneamente il tampone rapido da fare in uno dei tanti ‘drive through’ che ci sono in Puglia”. Il consiglio dell’assessore, però, è stato uno: “Spostare i festeggiamenti a momenti migliori”. Perché, come ha sottolineato l’epidemiologo, “il virus comunque non sparirà”.
L’opinione pubblica è spaccata. L’ultimo bollettino sul Covid-19 della Regione Puglia fa registrare 72 morti e 1.419 nuovi contagi. Ma il ministro della Salute, Roberto Speranza, ha declassato l’indice di rischio da “arancione” a “giallo”. I numeri di alcune province – Foggia e Bat principalmente, ma anche Bari – sono tuttavia davvero preoccupanti, al punto che lo stesso governatore Michele Emiliano ha ribadito che “non si escludono restrizioni” per alcuni territori.
Dal 6 dicembre, dunque, con l’entrata in vigore della nuova ordinanza, cade il divieto di spostarsi da un comune all’altro nell’ambito della stessa regione. Bar e ristoranti potranno riaprire e ripartire con le attività finora limitate all’asporto. La chiusura, in ogni caso, è prevista alle 18, con la possibilità di continuare sino alle 22 con l’asporto. Nessuna restrizione è prevista per le consegne a domicilio.Nelle ultime ore, circola con insistenza l’ipotesi circolata qualche giorno fa, ovvero una nuova ordinanza regionale che, sul modello di quelle di marzo e giugno scorsi, preveda l’obbligo di auto-segnalazione del proprio rientro in Puglia sul sito Internet della Regione e l’obbligo di quarantena per chi, a cominciare dagli studenti fuorisede, sceglierà di passare le festività a casa. La decisione sarebbe avallata dalle stime dell’assessore alla Salute, Pierluigi Lopalco, per il quale sarebbero pronti a tornare nella regione “decine di migliaia di persone” nei prossimi giorni. E se i pugliesi all’estero, o quelli che si sono trasferiti nelle altre regioni italiane, quelle del Centro-Nord soprattutto, dovessero invertire la rotta negli stessi giorni, la diffusione del virus potrebbe subire una nuova impennata da queste parti. A preoccupare Lopalco è uno spostamento “in maniera incontrollata”, quindi “troppo velocemente e concentrato in pochi giorni”.
Invece, “se i rientri saranno cadenzati – ha proseguito l’assessore – allora saranno gestibili”. In numeri in gioco non sono affatto trascurabili: “Abbiamo calcolato che a marzo sono rientrate 30 mila persone in Puglia e a Natale potremmo avere numeri simili”. Per questo la Regione sta pensando a introdurre le misure già sperimentate sia marzo e sia in estate. “Devo dire – aveva aggiunto Lopalco – che quel sistema ha funzionato e potremmo ripeterlo. Magari chi si segnala potrebbe prenotare contemporaneamente il tampone rapido da fare in uno dei tanti ‘drive through’ che ci sono in Puglia”. Il consiglio dell’assessore, però, è stato uno: “Spostare i festeggiamenti a momenti migliori”. Perché, come ha sottolineato l’epidemiologo, “il virus comunque non sparirà”.
L’opinione pubblica è spaccata. L’ultimo bollettino sul Covid-19 della Regione Puglia fa registrare 72 morti e 1.419 nuovi contagi. Ma il ministro della Salute, Roberto Speranza, ha declassato l’indice di rischio da “arancione” a “giallo”. I numeri di alcune province – Foggia e Bat principalmente, ma anche Bari – sono tuttavia davvero preoccupanti, al punto che lo stesso governatore Michele Emiliano ha ribadito che “non si escludono restrizioni” per alcuni territori.
Dal 6 dicembre, dunque, con l’entrata in vigore della nuova ordinanza, cade il divieto di spostarsi da un comune all’altro nell’ambito della stessa regione. Bar e ristoranti potranno riaprire e ripartire con le attività finora limitate all’asporto. La chiusura, in ogni caso, è prevista alle 18, con la possibilità di continuare sino alle 22 con l’asporto. Nessuna restrizione è prevista per le consegne a domicilio.Nelle ultime ore, circola con insistenza l’ipotesi circolata qualche giorno fa, ovvero una nuova ordinanza regionale che, sul modello di quelle di marzo e giugno scorsi, preveda l’obbligo di auto-segnalazione del proprio rientro in Puglia sul sito Internet della Regione e l’obbligo di quarantena per chi, a cominciare dagli studenti fuorisede, sceglierà di passare le festività a casa. La decisione sarebbe avallata dalle stime dell’assessore alla Salute, Pierluigi Lopalco, per il quale sarebbero pronti a tornare nella regione “decine di migliaia di persone” nei prossimi giorni. E se i pugliesi all’estero, o quelli che si sono trasferiti nelle altre regioni italiane, quelle del Centro-Nord soprattutto, dovessero invertire la rotta negli stessi giorni, la diffusione del virus potrebbe subire una nuova impennata da queste parti. A preoccupare Lopalco è uno spostamento “in maniera incontrollata”, quindi “troppo velocemente e concentrato in pochi giorni”.
Invece, “se i rientri saranno cadenzati – ha proseguito l’assessore – allora saranno gestibili”. In numeri in gioco non sono affatto trascurabili: “Abbiamo calcolato che a marzo sono rientrate 30 mila persone in Puglia e a Natale potremmo avere numeri simili”. Per questo la Regione sta pensando a introdurre le misure già sperimentate sia marzo e sia in estate. “Devo dire – aveva aggiunto Lopalco – che quel sistema ha funzionato e potremmo ripeterlo. Magari chi si segnala potrebbe prenotare contemporaneamente il tampone rapido da fare in uno dei tanti ‘drive through’ che ci sono in Puglia”. Il consiglio dell’assessore, però, è stato uno: “Spostare i festeggiamenti a momenti migliori”. Perché, come ha sottolineato l’epidemiologo, “il virus comunque non sparirà”.
L’opinione pubblica è spaccata. L’ultimo bollettino sul Covid-19 della Regione Puglia fa registrare 72 morti e 1.419 nuovi contagi. Ma il ministro della Salute, Roberto Speranza, ha declassato l’indice di rischio da “arancione” a “giallo”. I numeri di alcune province – Foggia e Bat principalmente, ma anche Bari – sono tuttavia davvero preoccupanti, al punto che lo stesso governatore Michele Emiliano ha ribadito che “non si escludono restrizioni” per alcuni territori.
Dal 6 dicembre, dunque, con l’entrata in vigore della nuova ordinanza, cade il divieto di spostarsi da un comune all’altro nell’ambito della stessa regione. Bar e ristoranti potranno riaprire e ripartire con le attività finora limitate all’asporto. La chiusura, in ogni caso, è prevista alle 18, con la possibilità di continuare sino alle 22 con l’asporto. Nessuna restrizione è prevista per le consegne a domicilio.Nelle ultime ore, circola con insistenza l’ipotesi circolata qualche giorno fa, ovvero una nuova ordinanza regionale che, sul modello di quelle di marzo e giugno scorsi, preveda l’obbligo di auto-segnalazione del proprio rientro in Puglia sul sito Internet della Regione e l’obbligo di quarantena per chi, a cominciare dagli studenti fuorisede, sceglierà di passare le festività a casa. La decisione sarebbe avallata dalle stime dell’assessore alla Salute, Pierluigi Lopalco, per il quale sarebbero pronti a tornare nella regione “decine di migliaia di persone” nei prossimi giorni. E se i pugliesi all’estero, o quelli che si sono trasferiti nelle altre regioni italiane, quelle del Centro-Nord soprattutto, dovessero invertire la rotta negli stessi giorni, la diffusione del virus potrebbe subire una nuova impennata da queste parti. A preoccupare Lopalco è uno spostamento “in maniera incontrollata”, quindi “troppo velocemente e concentrato in pochi giorni”.
Invece, “se i rientri saranno cadenzati – ha proseguito l’assessore – allora saranno gestibili”. In numeri in gioco non sono affatto trascurabili: “Abbiamo calcolato che a marzo sono rientrate 30 mila persone in Puglia e a Natale potremmo avere numeri simili”. Per questo la Regione sta pensando a introdurre le misure già sperimentate sia marzo e sia in estate. “Devo dire – aveva aggiunto Lopalco – che quel sistema ha funzionato e potremmo ripeterlo. Magari chi si segnala potrebbe prenotare contemporaneamente il tampone rapido da fare in uno dei tanti ‘drive through’ che ci sono in Puglia”. Il consiglio dell’assessore, però, è stato uno: “Spostare i festeggiamenti a momenti migliori”. Perché, come ha sottolineato l’epidemiologo, “il virus comunque non sparirà”.
L’opinione pubblica è spaccata. L’ultimo bollettino sul Covid-19 della Regione Puglia fa registrare 72 morti e 1.419 nuovi contagi. Ma il ministro della Salute, Roberto Speranza, ha declassato l’indice di rischio da “arancione” a “giallo”. I numeri di alcune province – Foggia e Bat principalmente, ma anche Bari – sono tuttavia davvero preoccupanti, al punto che lo stesso governatore Michele Emiliano ha ribadito che “non si escludono restrizioni” per alcuni territori.
Dal 6 dicembre, dunque, con l’entrata in vigore della nuova ordinanza, cade il divieto di spostarsi da un comune all’altro nell’ambito della stessa regione. Bar e ristoranti potranno riaprire e ripartire con le attività finora limitate all’asporto. La chiusura, in ogni caso, è prevista alle 18, con la possibilità di continuare sino alle 22 con l’asporto. Nessuna restrizione è prevista per le consegne a domicilio.Nelle ultime ore, circola con insistenza l’ipotesi circolata qualche giorno fa, ovvero una nuova ordinanza regionale che, sul modello di quelle di marzo e giugno scorsi, preveda l’obbligo di auto-segnalazione del proprio rientro in Puglia sul sito Internet della Regione e l’obbligo di quarantena per chi, a cominciare dagli studenti fuorisede, sceglierà di passare le festività a casa. La decisione sarebbe avallata dalle stime dell’assessore alla Salute, Pierluigi Lopalco, per il quale sarebbero pronti a tornare nella regione “decine di migliaia di persone” nei prossimi giorni. E se i pugliesi all’estero, o quelli che si sono trasferiti nelle altre regioni italiane, quelle del Centro-Nord soprattutto, dovessero invertire la rotta negli stessi giorni, la diffusione del virus potrebbe subire una nuova impennata da queste parti. A preoccupare Lopalco è uno spostamento “in maniera incontrollata”, quindi “troppo velocemente e concentrato in pochi giorni”.
Invece, “se i rientri saranno cadenzati – ha proseguito l’assessore – allora saranno gestibili”. In numeri in gioco non sono affatto trascurabili: “Abbiamo calcolato che a marzo sono rientrate 30 mila persone in Puglia e a Natale potremmo avere numeri simili”. Per questo la Regione sta pensando a introdurre le misure già sperimentate sia marzo e sia in estate. “Devo dire – aveva aggiunto Lopalco – che quel sistema ha funzionato e potremmo ripeterlo. Magari chi si segnala potrebbe prenotare contemporaneamente il tampone rapido da fare in uno dei tanti ‘drive through’ che ci sono in Puglia”. Il consiglio dell’assessore, però, è stato uno: “Spostare i festeggiamenti a momenti migliori”. Perché, come ha sottolineato l’epidemiologo, “il virus comunque non sparirà”.
L’opinione pubblica è spaccata. L’ultimo bollettino sul Covid-19 della Regione Puglia fa registrare 72 morti e 1.419 nuovi contagi. Ma il ministro della Salute, Roberto Speranza, ha declassato l’indice di rischio da “arancione” a “giallo”. I numeri di alcune province – Foggia e Bat principalmente, ma anche Bari – sono tuttavia davvero preoccupanti, al punto che lo stesso governatore Michele Emiliano ha ribadito che “non si escludono restrizioni” per alcuni territori.
Dal 6 dicembre, dunque, con l’entrata in vigore della nuova ordinanza, cade il divieto di spostarsi da un comune all’altro nell’ambito della stessa regione. Bar e ristoranti potranno riaprire e ripartire con le attività finora limitate all’asporto. La chiusura, in ogni caso, è prevista alle 18, con la possibilità di continuare sino alle 22 con l’asporto. Nessuna restrizione è prevista per le consegne a domicilio.Nelle ultime ore, circola con insistenza l’ipotesi circolata qualche giorno fa, ovvero una nuova ordinanza regionale che, sul modello di quelle di marzo e giugno scorsi, preveda l’obbligo di auto-segnalazione del proprio rientro in Puglia sul sito Internet della Regione e l’obbligo di quarantena per chi, a cominciare dagli studenti fuorisede, sceglierà di passare le festività a casa. La decisione sarebbe avallata dalle stime dell’assessore alla Salute, Pierluigi Lopalco, per il quale sarebbero pronti a tornare nella regione “decine di migliaia di persone” nei prossimi giorni. E se i pugliesi all’estero, o quelli che si sono trasferiti nelle altre regioni italiane, quelle del Centro-Nord soprattutto, dovessero invertire la rotta negli stessi giorni, la diffusione del virus potrebbe subire una nuova impennata da queste parti. A preoccupare Lopalco è uno spostamento “in maniera incontrollata”, quindi “troppo velocemente e concentrato in pochi giorni”.
Invece, “se i rientri saranno cadenzati – ha proseguito l’assessore – allora saranno gestibili”. In numeri in gioco non sono affatto trascurabili: “Abbiamo calcolato che a marzo sono rientrate 30 mila persone in Puglia e a Natale potremmo avere numeri simili”. Per questo la Regione sta pensando a introdurre le misure già sperimentate sia marzo e sia in estate. “Devo dire – aveva aggiunto Lopalco – che quel sistema ha funzionato e potremmo ripeterlo. Magari chi si segnala potrebbe prenotare contemporaneamente il tampone rapido da fare in uno dei tanti ‘drive through’ che ci sono in Puglia”. Il consiglio dell’assessore, però, è stato uno: “Spostare i festeggiamenti a momenti migliori”. Perché, come ha sottolineato l’epidemiologo, “il virus comunque non sparirà”.
L’opinione pubblica è spaccata. L’ultimo bollettino sul Covid-19 della Regione Puglia fa registrare 72 morti e 1.419 nuovi contagi. Ma il ministro della Salute, Roberto Speranza, ha declassato l’indice di rischio da “arancione” a “giallo”. I numeri di alcune province – Foggia e Bat principalmente, ma anche Bari – sono tuttavia davvero preoccupanti, al punto che lo stesso governatore Michele Emiliano ha ribadito che “non si escludono restrizioni” per alcuni territori.
Dal 6 dicembre, dunque, con l’entrata in vigore della nuova ordinanza, cade il divieto di spostarsi da un comune all’altro nell’ambito della stessa regione. Bar e ristoranti potranno riaprire e ripartire con le attività finora limitate all’asporto. La chiusura, in ogni caso, è prevista alle 18, con la possibilità di continuare sino alle 22 con l’asporto. Nessuna restrizione è prevista per le consegne a domicilio.Nelle ultime ore, circola con insistenza l’ipotesi circolata qualche giorno fa, ovvero una nuova ordinanza regionale che, sul modello di quelle di marzo e giugno scorsi, preveda l’obbligo di auto-segnalazione del proprio rientro in Puglia sul sito Internet della Regione e l’obbligo di quarantena per chi, a cominciare dagli studenti fuorisede, sceglierà di passare le festività a casa. La decisione sarebbe avallata dalle stime dell’assessore alla Salute, Pierluigi Lopalco, per il quale sarebbero pronti a tornare nella regione “decine di migliaia di persone” nei prossimi giorni. E se i pugliesi all’estero, o quelli che si sono trasferiti nelle altre regioni italiane, quelle del Centro-Nord soprattutto, dovessero invertire la rotta negli stessi giorni, la diffusione del virus potrebbe subire una nuova impennata da queste parti. A preoccupare Lopalco è uno spostamento “in maniera incontrollata”, quindi “troppo velocemente e concentrato in pochi giorni”.
Invece, “se i rientri saranno cadenzati – ha proseguito l’assessore – allora saranno gestibili”. In numeri in gioco non sono affatto trascurabili: “Abbiamo calcolato che a marzo sono rientrate 30 mila persone in Puglia e a Natale potremmo avere numeri simili”. Per questo la Regione sta pensando a introdurre le misure già sperimentate sia marzo e sia in estate. “Devo dire – aveva aggiunto Lopalco – che quel sistema ha funzionato e potremmo ripeterlo. Magari chi si segnala potrebbe prenotare contemporaneamente il tampone rapido da fare in uno dei tanti ‘drive through’ che ci sono in Puglia”. Il consiglio dell’assessore, però, è stato uno: “Spostare i festeggiamenti a momenti migliori”. Perché, come ha sottolineato l’epidemiologo, “il virus comunque non sparirà”.