“Ci sono regioni ancora molto lontane dal picco. Abruzzo, Basilicata, Sicilia, Sardegna, Puglia. Le proiezioni ci dicono che lì il picco si potrebbe raggiungere sotto Natale, anche se a un mese di distanza la precisione del modello rischia di essere minore. In queste zone del Paese l’epidemia sale ancora, Rt scende troppo lentamente, con frequenti oscillazioni, segno che qualcosa non sta funzionando”. Lo ha dichiarato in una intervista a Repubblica Roberto Battiston, ex presidente dell’Agenzia spaziale italiana e oggi professore di fisica all’Università di Trento.
“Anche un picco basso – ha precisato -può mandare in tilt un sistema non preparato o allo stremo. Dobbiamo tener presente che rispetto alla prima ondata in Italia c’è un 30% in più di ospedalizzati”. Sulle ipotesi di riapertura (scuole, piste da sci, negozi per lo shopping natalizio) è perentorio: “Siamo sul picco della seconda ondata e dico che si sta scherzando con la dinamite. E’ come se nel pieno del picco dell’altra volta, a fine aprile, quando c’erano 110mila infetti attivi, ci avessero proposto di riaprire. E infatti si è riaperto a giugno, quando gli infetti erano scesi a un decimo. Oggi, è bene ricordarlo, gli infetti attivi sono più di 800mila. Se all’epoca riaprendo si rischiava una nuova fiammata di contagi, stavolta si provocherebbe un’esplosione”.