
29 autobus usati delle linee sciistiche al prezzo di 250mila euro provenienti da Trento, dalla Trentino Trasporti, da cui in passato erano stati già acquistati 6 bus (quelli arancio in metano marcianti in città). “La città si riempirà di arancio”, è stato uno dei claim finali della lunga conferenza stampa Zoom di Ataf Foggia col sindaco Franco Landella, il CdA e i tecnici dell’azienda di trasporto pubblico con i dirigenti Stefania Piarullo e l’ingegner Antonio Ciuffreda.
“Intervengo per un profondo ringraziamento a tutto il CdA e a tutta la tecnostruttura dell’Ataf perché questa operazione dà un segnale di speranza, per i servizi della comunità della collettività che hanno sopportato col risanamento aziendale un notevole sacrificio: voglio ricordare a chi chiede il perché l’Ataf ha i mezzi rotti che il Comune vive una situazione complessa a seguito del pre dissesto finanziario dichiarato dal sindaco Mongelli. Un dissesto finanziario occultato da pre dissesto, perché le previsioni di entrate non si sono realizzate, e le alienazioni sono andate deserte e e la previsione di debiti fuori bilancio da 3,2 milioni inscritti, sono diventati per noi, costretti a certificare altro, 7,6 milioni. In una situazione di crisi profonda noi abbiamo rimpinguato con un innalzamento inflattivo i servizi. Qualcuno ha la memoria corta, ma queste sono le occasioni in cui ricordare le cose: quando alcuni consiglieri fanno le interrogazioni farebbero bene a stare in silenzio, c’è una responsabilità nell’azione di governo del centrosinistra, la Corte dei Conti ha emanato anche alcune sentenze a qualche amministratore pubblico”, ha ribadito il sindaco.
“Noi abbiamo manifestato buon senso e un buon andamento dell’azienda; acquistare 29 autobus ad un prezzo modico di 250mila non è stato semplice, un bus nuovo costa quanto l’importo di 29 sul mercato dell’usato. Questa sarà una boccata di respiro, di ossigeno”, ha concluso, ringraziando gli autisti, il cui servizio, ha detto “è anche più esposto al contagio di quello dei ristoranti e dei bar”. “Devo fare un plauso a chi continua a garantire il servizio e a stare alla guida nonostante la difficoltà a mantenere la distanza”.
Dal suo canto il presidente Giandonato La Salandra ha sottolineato che “in un panorama politico pieno di inefficienze, l’Ataf non ha mai fatto mancare i suoi servizi”. 29 autobus, il maggior numero mai acquistato, è per lui “una rivoluzione epocale”, dal momento nel 2021 arriveranno gli altri 17 nuovi, col finanziamento regionale di 5 milioni.
“Stiamo rinnovando totalmente il parco rotabile di Ataf. È la squadra che vince quando ci sono i risultati. Io vorrei mettermi da parte, perché è giusto che la città sappia che il CdA ha lavorato nel rispetto dello statuto con sinergie assolute, determinati risultati sono un lavoro di squadra. Questo lavoro è iniziato con lo screening già nel febbraio 2020, poi ci sono state una serie di sospensioni. Abbiamo avutocircolarità delle informazioni e delle competenze perfetta. Si è cristallizzato questo circolo virtuoso anche grazie al vicepresidente Antonio Zenga che ha dismesso la tuta blu da metalmeccanico per indossare uno smanicato dell’Ataf”.
Chiamato in causa l’ex sindacalista Zenga ha precisato alcuni punti: “Avevamo solo 50mila euro a disposizione, non potevamo comprare più di 5 autobus. Ma con la disponibilità del sindaco e dell’amministrazione siamo riusciti a portare a casa 29 autobus, è un buon risultato per l’azienda, speriamo di metterli in circolazione nei prossimi due mesi al massimo. Un grazie a tutti gli autisti, hanno dovuto affrontare questo anno particolare di Coronavirus non facendo mai mancare una linea, anche quella più difficile, la linea 24 di Borgo Mezzanone, sono stati lavoratori speciali, stupendi, che non hanno mai fatto mancare il loro supporto”.
L’obiettivo secondo la dirigente Piarullo è “far innamorare nuovamente i cittadini all’Ataf, anche grazie al piano di risanamento di Ataf che prosegue a pieno ritmo”. L’ingegnere ha invece fornito i dati tecnici. L’azienda aveva provato a comprare anche a Verona, ma quei bus non avevano dato garanzie sullo stato manutentivo. “Quelli di Trento sono autobus che già conosciamo, ne abbiamo sei già marcianti, siamo andati su a Trento a visionarli, avevano 80 lotti tra urbani ed extraurbani. Abbiamo partecipato alla cieca, perchè era un’asta a busta chiusa”.
Come si sa in questo caso le aste partono da un minimo di 1500 euro. Foggia ha messo sul piatto il prezzo più alto, perché ha considerato i bus imperdibili dal momento che hanno già la revisione per 2021. “Su 29 è normale che alcuni valgano meno, dovremo fare solo degli interventi di carrozzeria , ma quelli a base d’asta 1000 non sono stati presi in considerazione non perché non erano marcianti, ma perché avevano caratteristiche per noi non utili. Noi non sapevamo quante buste ci fossero, quanti operatori economici, ci sono aziende che speculano sull’usato, noi alcuni mezzi li abbiamo visti per strada, erano marcianti, meravigliosi”.
Ebbene, i mezzi trentini misurano 10,70 metri, sono arancioni, hanno in media 500mila km e 20 anni d vita. “Se vogliamo indirizzare la città di Foggia verso un grado di modernità maggiore dobbiamo capire cosa vogliamo fare da grandi, se vogliamo muoverci col mezzo pubblico, allora dobbiamo aumentare i bus e i km, per fa sì che il trasporto pubblico possa sostituirsi a quello privato il bus dovrebbe passare ogni 5 minuti”.
La green mobility è uno degli obiettivi di CdA e amministrazione Landella. Quanto al parco mezzi attuale, l’Ataf ha 40 linee, il parco bus è composto da 54 mezzi, e come ha spiegato l’ingegner alcuni sono in officina con su un milione di km e 15 anni di vita. “Sono bestie di 18 tonnellate che subiscono variazioni ogni giorno, i 29 integreranno e daranno una sostanziale scorta in modo che l’interruzione per una ruota o un soffietto non avverrà più. E con i nuovi, che avranno una garanzia di 4 anni, ringiovaniremo tutto il parco. Riteniamo di avere 4 o 5 anni di tranquillità, ora le borgate ci chiedono maggiori collegamenti”.
E ha aggiunto: “Lo stato manutentivo è di altissima qualità, dopo un tot di km a Trento li bloccano preventivamente per fare manutenzione, in primavera vengono fermati perché non c’è più servizio per le piste da sci, ecco perché hanno pochi chilometri: fanno una pulizia accuratissima nella parte del telaio, è una grandissima azienda di trasporto, danno una garanzia perfetta”.