Criminalità Vieste, giovane torturato per aver fatto acquisti online con la carta “sbagliata”. Pesanti condanne per Della Malva e soci

Inflitte pene a Giuseppe Della Malva, Vincenzo Langi e Luca Luongo. Il giudice ha sposato in pieno il quadro probatorio offerto dalla Procura e dalla Tenenza Carabinieri di Vieste

Il gup del Tribunale di Foggia, concordando pienamente con l’intero quadro probatorio offerto dalla Procura della Repubblica e dalla Tenenza Carabinieri di Vieste, ha emesso sentenza a carico di tre viestani, condannandoli a lunghe reclusioni. Alla sbarra Giuseppe Della Malva 56enne, per lui 14 anni e 10 mesi di carcere, Vincenzo Langi, 42enne, 9 anni e 6 mesi, Luca Luongo, 38enne, 9 anni e 2 mesi, oltre al pagamento delle spese processuali e a quelle del loro mantenimento durante la custodia cautelare. Inoltre, per tutti è stata dichiarata l’interdizione perpetua dai pubblici uffici e quella legale per tutta la durata della pena.

La vicenda fa riferimento all’arresto dei tre, avvenuto il 5 novembre 2019, ad opera di personale della Tenenza Carabinieri di Vieste che eseguirono un’ordinanza di custodia cautelare per tentato omicidio nei confronti di un loro conoscente del posto. “Una sentenza che non condivido e che verrà subito appellata”, le parole del legale degli imputati.

I fatti

Una spedizione punitiva con pestaggio degno di un film “pulp”, un regolamento di conti maturato nell’ambiente malavitoso viestano sarebbe potuto finire con l’ennesimo omicidio, sennonché il malcapitato, D.A., classe 1991, incensurato, sfuggì ai suoi aguzzini che, fattolo salire con un pretesto a bordo di un’auto, dopo averlo portato in luogo isolato lo picchiarono brutalmente, non portando a termine il loro proposito omicidiario solo perché la vittima, con la forza che solo la disperazione sa dare, riuscì a divincolarsi e a fuggire. La colluttazione fu tanto violenta, i tentativi di trattenere la vittima così forti e la sua volontà di salvarsi talmente cieca che D.A. si ritrovò senza più nulla addosso, a correre completamente nudo per le strade in cerca di aiuto.

I fatti risalgono alla prima serata dell’8 settembre 2019, di domenica, quando il personale di turno alla Guardia Medica di Vieste contattò i carabinieri riferendo di aver poco prima soccorso D.A. ma che questi, mentre riceveva le prime cure, scappò all’improvviso. Il ragazzo fu poi intercettato da una pattuglia, che si era subito messa alla sua ricerca, mentre vagava, ancora completamente nudo, in mezzo alla strada in stato di choc.

Immediatamente riportato al presidio medico, durante il tragitto il 28enne ebbe la lucidità di raccontare che un paio d’ore prima la fidanzata lo aveva contattato chiedendogli di incontrarsi per un chiarimento a seguito di un litigio. Giunto allora sotto l’abitazione della ragazza, vi aveva invece trovato ad attenderlo Giuseppe Della Malva, zio della fidanzata stessa, oltre che padre del noto pluripregiudicato Danilo Pietro detto “U’ Meticcio” (ritenuto dagli inquirenti vicino al clan Raduano, egemone a Vieste), il quale lo invitò a salire in auto con lui. A bordo altri due soggetti già conosciuti, il che, anche se ormai troppo tardi, lo portò ad intuire di essere caduto in un tranello al quale la ragazza si sarebbe prestata come esca.

Ed infatti, appena giunti in una zona isolata, i tre, Giuseppe Della Malva, Vincenzo Langi e Luca Luongo, tutti pregiudicati e di cui i primi due ritenuti estremamente vicini al gruppo criminale facente capo a Marco Raduano detto “Pallone”, 37enne boss in carcere a Nuoro, iniziarono a colpirlo ripetutamente con estrema violenza al volto, al capo e su tutto il corpo, e intanto che sferravano colpi su colpi gli urlavano di restituire il denaro che aveva sottratto a Danilo Della Malva. A nulla valsero le sue implorazioni e i suoi tentativi di sottrarsi al pestaggio, finché, approfittando della confusione dovuta agli spazi angusti dell’abitacolo, riuscì a scappare dal finestrino, divincolandosi e lasciando tutti i propri abiti, ridotti a brandelli, tra le mani degli aggressori.

Trasportato con l’eliambulanza all’ospedale di San Giovanni Rotondo, fu dichiarato in pericolo di vita e, al fine di stabilizzarne le condizioni generali, farmacologicamente indotto allo stato di coma.

Le attività investigative, avviate con estrema tempestività e condotte dalla Tenenza di Vieste sotto la direzione della Procura della Repubblica di Foggia, consentirono in seguito di ricostruire nei minimi dettagli la vicenda, le responsabilità di ciascuna delle persone coinvolte ed il movente, individuato nella punizione che il 28enne avrebbe dovuto subire per aver “osato” effettuare degli acquisti on-line utilizzando fraudolentemente una carta di pagamento riconducibile alla convivente di Danilo Pietro Della Malva.

La Procura della Repubblica di Foggia, raccolti così gli elementi a carico dei tre indagati, chiese l’emissione del provvedimento restrittivo nei loro confronti al gip. (In alto, Giuseppe Della Malva e Vincenzo Langi)



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