L’esperto di turismo e Destination marketing Joseph Ejarque, ingaggiato dal Comune di Vieste e dall’assessora Rossella Falcone per ridisegnare le strategie di vendita della perla garganica, ha tenuto una lunga lezione sulla branca delle 4 P (product, price, place, promotion), agli operatori turistici in modo da ripensare il loro modo di vendere turismo sul Gargano. Oggi ha puntato tutto sul prodotto, fortemente orientato sul cliente.
“Una destinazione è un sistema di offerta pubblico e privato”, ha detto ad un certo punto della sua lezione dando una delle definizioni primarie del prodotto nel marketing per poi continuare con la famosa catena del valore.
Come ha rilevato anche con l’aiuto dei presenti, spesso sollecitati a rispondere, Vieste si è caratterizzata negli anni come una destinazione per famiglie. “Per famiglie Mulino Bianco”, ha specificato.
Peccato però che oggi le famiglie, ha illustrato Ejarque, non siano molto vicine a quel modello, tra famiglie monogenitoriali, coppie adulte senza figli, famiglie arcobaleno e donne single in vacanza con le amiche a tutte le età. “Non esistono rendite di posizione nel turismo – ha chiosato -, la mia prima vacanza in Italia, 23 anni fa, la feci proprio qui: allora c’erano inglesi e tedeschi. Evidentemente quel tipo di impostazione non può reggere ora. Vieste dovrà puntare ad essere una destinazione balneare integrale”.
Cosa offre Vieste a questi target differenziati? Poco o nulla per ora. Se non la bellezza del territorio, ma, ha osservato l’esperto, il territorio conta poco perché sono tante le destinazioni in competizione tra di loro. Tutte belle e da visitare. “Non dobbiamo vendere Vieste, ma l’esperienza di Vieste. Noi vendiamo il territorio dalla nostra prospettiva, ma non da quella del cliente. Perché dovrebbero scegliere Vieste e non Peschici?”. Qualcuno dalla sala ha risposto: “perché Vieste è meglio organizzata, ha spazi più larghi, ha una migliore vivibilità”. “Bene, ma allora raccontiamoglielo, su internet questo non traspare”, ha rilevato il consulente. Vieste insomma deve specializzarsi per Ejarque.
Oggi le tendenze sono state modificate anche dal Covid. Anche l’estate 2021 secondo l’esperto sarà solo di turismo nazionale. Si ricomincerà a vivere senza mascherina nel 2022, per tornare alla normalità nel 2023.
Oggi più di quanto sia mai accaduto, il cliente familiare cerca sicurezza e igiene contro il Covid, una offerta dedicata, dei dintorni piacevoli, delle esperienze gratificanti ed educative, una buona gastronomia e dell’ecoturismo. Tutti elementi che Vieste ha già, ma che racconta ancora troppo poco e che non sfrutta per allargare la stagione turistica. “Cosa possiamo vendere ad marzo, ad aprile ad un tedesco, che ha vissuto l’inverno al freddo, ha mangiato crauti ed è stato al chiuso? Di certo, non il mare, ma il sole sì. La buona cucina e delle passeggiate memorabili”.