Con l’impennata dei casi di Covid e il restringersi di nuovo della vita sociale, non sono buone le notizie per la prossima campagna della raccolta delle olive.
Secondo Coldiretti alla vigilia della campagna olearia 2020-2021 in Puglia, va scongiurato il rischio che i frantoi collassino e interrompano l’attività di molitura delle olive per l’impossibilità a smaltire la sansa che, a causa della sospensione degli ecoincentivi destinati agli impianti per la produzione di biogas, diverrebbe rifiuto speciale con un aggravio dei costi a carico delle imprese. È questo quanto denuncia Coldiretti Puglia, in relazione alla lettera formale già inviata da UNAPROL il 23 settembre scorso per sottoporre il problema al Comitato Biocarburanti del Ministero dello Sviluppo Economico ed al Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali.
La destinazione energetica garantisce infatti certezza, capillarità e continuità del ritiro della sansa umida che – aggiunge Coldiretti Puglia – se non viene allontanata nel giro di 24 ore, causa il rallentamento dell’attività dei frantoi con l’aggravio dei costi, il peggioramento della qualità delle olive in giacenza e il rallentamento della raccolta in campo.
“Già nella scorsa campagna olearia, per non sopportare ulteriori costi che avrebbero aggiunto il danno alla beffa, le imprese hanno utilizzato la sansa come ammendante che per la presenza di acqua e sostanza organica per lo meno è un nutriente per il terreno, mentre numerosi franoti hanno dovuto interrompere l’attività con un danno economico grave a carico dell’intera filiera. È una situazione insostenibile che va sanata prima che la campagna olearia 2020/2021 entri nel vivo”, denuncia Savino Muraglia, presidente di Coldiretti Puglia.
Nella lettera formale al Ministero Unaprol stigmatizza che “la preoccupazione di Assitol, che si appella al principio del “food first” per reclamare la destinazione delle sanse ai sansifici, è del tutto priva di fondamento: in media il 67 % delle sanse prodotte in Italia sono comunque conferite ai sansifici quindi si tratta di un falso problema”.
“L’utilizzo delle sanse umide a fini energetici va garantita a beneficio dell’intera filiera olivicolo-olearia, per la evidente stretta sui costi a carico delle imprese, la netta riduzione dell’impatto ambientale, più alti livelli qualitativi dell’olio e il miglioramento delle rese produttive”, conclude il presidente Muraglia.
Per questo UNAPROL ha invitato le Istituzioni competenti a prendere in seria considerazione il problema, perché non favorire l’adozione di soluzioni virtuose dal punto di vista economico ed ambientale, come la produzione di biogas dalle sanse, costituirebbe un grave errore di valutazione che andrebbe a colpire duramente un asset strategico dell’Agroalimentare italiano, la filiera olivicolo-olearia, che vale oltre 1,2 mld di euro nella sua fase agricola e 3 mld in quella industriale.
Coldiretti e UNAPROL, fanno sapere, si impegneranno in qualsiasi sede per tutelare la dignità della filiera olivicolo olearia italiana, con la Puglia che produce oltre il 50% del olio Made in Italy.
Dal lato delle olive food invece arriva un intervento atteso che finalmente serve a dare ossigeno ai frantoi e alle cooperative di trasformazione della Puglia che nel 2018 videro, a causa della gelata, il totale azzeramento della produzione e, di conseguenza, dei propri fatturati.
Così i responsabili della Filiera Olivicola Olearia Italiana (FOOI) salutano l’annuncio della Ministra Bellanova dello sblocco del decreto attuativo che destina 8 milioni di euro a frantoi e cooperative pugliesi messi in ginocchio nel 2018 da una eccezionale gelata.
“Si tratta di un intervento fondamentale che restituisce serenità e dignità al settore della trasformazione troppo spesso dimenticato – spiega Paolo Mariani, presidente Fooi e rappresentante di Assofrantoi –. Molto spesso la burocrazia, più delle calamità naturali, affossa le imprese, quindi speriamo che l’iter si concluda nel più breve tempo possibile”.
“Finalmente una bella notizia per i frantoiani alla vigilia di un’altra campagna che si preannuncia difficile – sottolinea Elia Pellegrino, vicepresidente di Aifo –. Abbiamo lottato l’anno scorso, attraverso la straordinaria mobilitazione di popolo dei gilet arancioni dell’agricoltura, per ottenere il giusto riconoscimento a favore di aziende che hanno visto un anno di sacrifici andare in frantumi, a causa di questa calamità atmosferica”.
“Ringraziamo il Governo, la Ministra Bellanova e il sottosegretario L’Abbate per aver accelerato l’iter burocratico, l’augurio è che queste risorse arrivino nel più breve tempo possibile alle aziende”, concludono.