
Il focolaio di Covid-19 all’UAL (Unione Amici di Lourdes) di Foggia spaventa la città. Ieri il sindaco Franco Landella ha chiuso l’ufficio Anagrafe per la positività di un dipendente, il resto dei colleghi è in quarantena. Il sospetto è che il caso a Palazzo di Città sia ricollegabile al cluster principale della struttura socio sanitaria di Viale Ofanto. “Abbiamo chiuso gli uffici e attendiamo i 7 giorni canonici per il tampone, dopodiché non escludo altri provvedimenti per affrontare al meglio l’emergenza”, commenta il primo cittadino.
“Stiamo lavorando al caso – prosegue -, abbiamo alzato il livello di allerta. È già iniziata la procedura di ricostruzione dei contatti e attendiamo di capire l’esito dei test che sono già stati calendarizzati. Probabilmente il viavai negli uffici potrebbe aver attivato il contagio, scaturito da qualche parente andato a trovare ospiti della struttura sanitaria e poi venuto in Comune per documenti”.
Intanto l’Asl di Foggia ha chiesto ulteriori approfondimenti per la struttura che non è accreditata, ma opera da privato puro. Fattore da non sottovalutare per l’attendibilità del tracciamento e della ricostruzione della catena dei contatti. “Gli ospiti non passano attraverso l’Asl – chiosa il direttore generale Vito Piazzolla -, noi possiamo solo verificare la sussistenza delle condizioni di sicurezza. Su questo, ho chiesto ulteriori approfondimenti, per i quali attendiamo riscontro”, conclude.