Scrutatori al Comune di Foggia, alto il rischio rinuncia per paura del Covid. Si abbassa l’età media dei nominati

I pentastellati Fatigato e Quarato, agitando un tema classico del M5S, hanno gridato alla spartizione delle nomine. Allertata comunque la Prefettura. In caso di assenza ai seggi interverrà la Protezione Civile

Il rischio di rinuncia da parte degli scrutatori per le elezioni regionali e per il referendum del 20 e 21 settembre, per la paura da contagio da Covid, è talmente alto che anche a Foggia sono già allertati gli agenti municipali, la protezione civile e gli altri corpi militari. Il giro di questuanti per queste due giornate lavorative intorno alla politica e ai funzionari si è molto ridotto, secondo alcuni bene informati. La paga d’altronde è risibile se confrontata con la possibilità di beccarsi il Covid al seggio.

Ieri la Commissione elettorale comunale riunitasi con tutti i suoi componenti, presieduta dalla delegata del sindaco, l’assessora Claudia Lioia, ma di fatto organizzata dall’esperto Lucio Ventura ha nominato i 600 scrutatori e con loro anche i 600 supplenti, secondo l’obbligo di legge. 408 unità sono state designate sotto indicazione dei vari componenti, per esperienza, gioventù o per semplice bisogno data la conoscenza di disoccupazione. 185 nomi invece sono stati sorteggiati mentre altri 7 sono stati nominati per la loro presenza in commissione. Si trattava cioè di persone, iscritte all’albo, giunte in commissione per farsi nominare.

A tal proposito i due consiglieri pentastellati Giuseppe Fatigato e Giovanni Quarato, agitando un tema classico del M5S, hanno gridato alla spartizione delle nomine in una nota.

“Anche in occasione della riunione della Commissione Elettorale Comunale di ieri si è dimostrato quanto destra e sinistra siano brave a recitare la loro parte annunciata nel “teatrino della politica”. Per la designazione degli scrutatori è stato raggiunto un accordo – vien da chiedersi sottobanco?! – tra centrodestra e centrosinistra per la spartizione dei nominativi degli scrutatori. Se ne sono scelti ben 408 su 600. Siamo di fronte al solito modo di fare politica: si litiga a favore di pubblico, ma sotto sotto, quando si tratta di spartire le nomine, ci si accorda. Quella di ieri è stata un’altra occasione persa nella quale invece si sarebbe potuto dare un segnale di discontinuità con il passato. Il sorteggio infatti è stato limitato alla parte residuale. Che sia stata forse preservata per qualche altra formazione politica? Sta di fatto che tutto è stato preparato a tavolino e “dietro le quinte”: la commissione elettorale si è limitata a ratificare. Da parte nostra come M5S abbiamo già pronta la richiesta per l’elaborazione di un apposito regolamento per la definizione di caratteristiche degli scrutatori e le modalità di scelta. La medaglia rimane la medesima è il caso di ribadirlo. Ai cittadini diciamo: non fatevi ingannare”, hanno scritto i due cinque stelle.

Ma più di un eletto non ci sta a questa narrazione, sebbene qualche politico e candidato alle prossime regionali si sia presentato con circa 40 “suoi” nominativi sotto al braccio.

“Il sorteggio non è una libera scelta, ma una prerogativa della commissione. Individuare una persone perché ha una conoscenza, ha esperienza, o perché è giovane e disoccupata non è un crimine. Intravedere delle azioni speculative in questa piccola oasi del nulla, così come voler fare un terremoto in un bicchier d’acqua e intravedere i fantasmi e le streghe dappertutto non fa bene alla città. Del resto il sorteggio c’è stato per circa 200 persone. C’è un po’ di disamore nella partecipazione spontanea, il Covid ha intimorito un po’ di persone, tra l’altro non c’è una grande indennità. Rispetto al passato abbiamo visto che c’è stata molta partecipazione di richieste da parte degli under 35, che sono meno a rischio”, osserva Lucio Ventura a l’Immediato.

“Ieri la commissione ha provveduto in seduta pubblica alla composizione di tutti i seggi. Però di eventuali rinunce non possiamo ancora sapere. Lo vedremo nei prossimi giorni”, evidenzia l’azzurro Raffaele Di Mauro.

“Noi abbiamo completato la procedura pubblica, che va espletata tra il 25simo e il 20esimo giorno prima della data delle elezione, ora ci sono da fare i seggi Covid, che sarebbero dei seggi speciali per i quarantenati. Sono gli stessi ammalati o asintomatici in quarantena che dovranno fare comunicazione entro il 15 settembre, manifestando la loro volontà di votare. Avremo a breve la comunicazione dell’Asl. Il seggio sarà volante e andrà a casa del quarantenato. I seggi speciali sono attrezzati. Ad oggi i 147 seggi sono tutti i coperti, le notifiche saranno inviate in questi giorni, ma sappiamo che alcuni non si presentano ai seggi”, aggiunge Ventura.

Un dato è certo: si è abbassata di molto l’età degli scrutatori, quelli più anziani non hanno fatto richiesta. Per paura. In genere la percentuale di rinuncia è molto bassa, intorno alle 20-30 unità pari a circa il 4%, ma quest’anno potrebbe superare il 10%. “Solo quando saranno notificati i decreti potremo capire le rinunce”. Allertata comunque la Prefettura. In caso di assenza ai seggi interverrà la Protezione Civile.