Bazooka da 47 milioni di euro per lo sport in Puglia, Piemontese: “Nel 2015 c’erano solo 900mila euro, delega era considerata di serie B”

“I bambini della scuola elementare e della scuola media “Monti Dauni”, ospitata nell’ex Monastero di San Nicola di Celenza Valfortore, hanno partecipato a un programma insieme a 800 loro coetanei disabili e più di mille normodotati di altre 160 scuole pugliesi, per il progetto ‘Scuola, Sport e Disabilità’. È un esempio perfetto del bilancio di cinque anni di esperienza al governo della Regione Puglia, che ho voluto racchiudere nello slogan ‘Serve il cuore, contano i fatti’ con cui ho voluto caratterizzare questa particolarissima campagna elettorale in questo 2020 carico di preoccupazioni”.

Quando parla dello sport, una delle molte deleghe assessorili che ha ricoperto dal 2015, Raffaele Piemontese, addolcisce il tono combattivo per cui è diventato famoso anche a Bari, in una Giunta regionale in cui era il più giovane e, sulla carta, inesperto tra gli assessori scelti dal presidente Michele Emiliano che, invece, gli ha consegnato i cordoni della borsa del bilancio regionale, di quello dei fondi europei, oltre che del Demanio marittimo, delle Politiche giovanili e dello Sport per Tutti.

Un assessorato che era considerato di “serie B” e che, adesso, tutti vorrebbero guidare. È successo perché è stato anche assessore al Bilancio?

Questa è una battuta che ripete spesso Emiliano. Invece la bussola me l’ha fornita la realtà di un movimento sportivo ricchissimo di stimoli, la crescente attenzione per la pratica sportiva che proprio durante il “lockdown” tanti di noi hanno riscoperto e le linee programmatiche con cui cominciammo, cinque anni fa, la nostra esperienza di governo, per cui lo sport era eletto a ingrediente della ‘buona vita’ a 360 gradi: dalla salute all’integrazione sociale, dal turismo alla riqualificazione di quartieri periferici.

Che bilancio ne trae?

Entusiasmante ma, paradossalmente, dopo cinque anni, è urgente potenziare la macchina amministrativa per governare un settore che ha avuto in cinque anni una crescita impetuosa. Pensi solo a quello che significa il controllo e l’assistenza per i 388 interventi che i Comuni, le parrocchie e le associazioni sportive hanno realizzato e stanno realizzando sulla rete degli impianti sportivi di tutta la Puglia: un investimento senza precedenti. Ma, nella prospettiva a brevissima, abbiamo il compito di far decollare le palestre della salute dove svolgere l’attività fisica adattata che abbiamo cominciato a sperimentare due anni fa, che serve a promuovere il movimento e l’attività fisica per intervenire sugli esiti post traumatici ma anche per la prevenzione di patologie croniche come l’obesità, il diabete o le malattie cardiovascolari e che servirà a valorizzare i laureati in Scienze Motorie e in Scienze e tecniche dello sport. Un mondo nuovo anche per gli uffici regionali che si occupano di sport.

È stato difficile imporre questo cambiamento?

No, ho raccolto entusiasmo e collaborazione attiva negli uffici anche perché hanno toccato con mano la crescita di importanza nel settore. Come in ogni fine legislatura, abbiamo tirato giù numeri e statistiche: pensi che, quando mi sono insediato, a luglio del 2015, gestivo un programma operativo di poco più di 900 mila euro, l’anno dopo era il doppio, quest’anno abbiamo gestito un programma da più di 46 milioni di euro.

La provincia di Foggia ha beneficiato di questo flusso di finanziamenti?

Anche questo è un cambiamento che ho cercato caparbiamente perché era molto scarsa la circolazione delle informazioni e, di conseguenza, l’accesso delle nostre realtà alle opportunità regionali. Personalmente, con la collaborazione del CONI, con quello del Comitato Paralimpico, con gli uffici regionali ci siamo messi a battere palmo a palmo la provincia di Foggia per diffondere le informazioni, senza riguardi per gli steccati politici. Alla fine, siamo riusciti a fare arrivare a 260 soggetti pubblici 12 milioni e mezzo di euro.

Dove si sono concentrati?

La parte del leone l’hanno fatta gli impianti sportivi. Per la prima volta, l’anno scorso, abbiamo aperto i finanziamenti anche al privato sociale, dalle parrocchie alle associazioni che spesso gestiscono impianti comunali. Proprio in questi giorni, parrocchie come quella di San Michele a Foggia, l’Opera San Giuseppe e Santa Maria delle Grazie a Lucera, l’Addolorata di Margherita di Savoia, il Santissimo Crocifisso di Orta Nova o la Madonna della Divina Provvidenza di San Severo, stanno ricevendo le lettere che invitano a definire le carte per firmare i disciplinari che trasferiranno le risorse. Parliamo di oltre 2 milioni di euro per 22 centri sportivi: chi conosce o frequenta quelle realtà sa che enorme valore sociale hanno per la crescita dei ragazzi.

Una bella iniezione di risorse anche per gli impianti comunali che piangono sempre miseria

Sono sicuro che Michele si ricorderà per sempre di avere tagliato, a soli 5 anni, il nastro del campo di calcetto di Roseto Valfortore insieme a me e alla sindaco Lucilla Parisi. E io non scorderò mai gli occhi pieni di orgoglio di Luigi, l’anziano papà di Vincenzo Di Gennaro, il carabiniere ucciso il 13 aprile dell’anno scorso a Cagnano Varano, a cui abbiamo intitolato il palazzetto dello sport che siamo riusciti ad aprire dopo 22 anni di abbandono. In due anni, 50 Comuni della provincia di Foggia hanno potuto fare interventi sui loro impianti sportivi con oltre 6 milioni di euro di finanziamenti regionali. Pensi solo a Foggia e alla possibilità che ha avuto di fare lavori al Palazzetto “Russo” di via Guido D’Orso: da quand’è che se ne discuteva?

A ottobre, facendo gli scongiuri, torna in provincia di Foggia anche il Giro d’Italia con cui, per tre volte, è riuscito a far brillare il Gargano in mondovisione. Il Giro Rosa per la prima volta al Sud e nei Monti Dauni, I campionati italiani di ping pong a Lucera nel 2016, gli Europei di Scherma a Foggia l’anno scorso. Nel 2022 i Mondiali di Orienteering portati sul Gargano…

Si muove anche un’economia dietro i grandi eventi sportivi. Oggi c’è chi decide una meta turistica, anche per un soggiorno breve, in funzione della possibilità che ha di fare qualche chilometro in mountain bike o anche solo una semplice passeggiata per campagne, ma anche di assistere a un evento sportivo. Per capire come siamo riusciti a integrare sport e turismo, abbiamo preso i dati generati dai “device” di tutte le persone che sono state coinvolte in progetti come “Sport in cammino”, “Sentieri di Puglia” e “Puglia palestra a cielo aperto”, e abbiamo costruito una mappa con le coordinate geografiche di 2.618 punti di interesse tra percorsi pedonali, percorsi misti, ciclovie e impianti per lo sport all’aperto. Solo per la rete escursionistica presente nel territorio pugliese, abbiamo georeferenziato 1.216 percorsi in provincia di Foggia, la stragrande maggioranza. Da “Sport in Cammino”, in particolare, abbiamo tratto altri 8 percorsi in provincia di Foggia: a Foggia, Manfredonia, Monte Sant’Angelo, San Giovanni Rotondo, San Severo, Vieste e qui, a San Nicandro Garganico.



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