La lotta alla criminalità e l’impegno dei giovani, perché sono loro “il seme della speranza che ci permetterà di venire a capo del malaffare mafioso”. Con questo assunto, il premier Giuseppe Conte ha fatto visita al bene confiscato “Terra Aut”, solida realtà di Cerignola, unica in Puglia ad ospitare campi estivi per studenti in strutture sottratte ai clan.
Insieme a Conte, la ministra dell’Istruzione, Lucia Azzolina e il presidente della commissione antimafia, Nicola Morra. I rappresentanti del governo hanno toccato con mano quanto di buono fatto in questi anni da “Terra Aut”.
Durante il confronto uno dei ragazzi ha espresso la sua stima personale per il presidente Conte e ha chiesto di intervenire affinché i beni confiscati alla mafia non finiscano, attraverso prestanome, di nuovo alla mafia. Conte ha sottolineato che lo Stato c’è per contrastare il fenomeno dei prestanome e delle intestazioni fittizie. Con Morra ha ribadito un netto no alla longa manus della mafia, attraverso misure sempre più incisive.
Cos’è Terra Aut
La sfida è iniziata ufficialmente nel marzo del 2012 quando Giovanni, fratello di Peppino Impastato, inaugurò il percorso di riuso sociale di “Terra Aut” (nome ispirato a Radio Aut di Peppino Impastato, giornalista vittima di Cosa nostra). Trasformare un luogo simbolo del potere mafioso in avamposto di legalità, è da sempre la mission di cooperativa sociale Altereco in contrada Scarafone, sui beni sottratti a Giuseppe Mastrangelo, uno dei boss più influenti della criminalità organizzata cerignolana. Arrestato nel 1994 nel corso dell’Operazione Cartagine condotta dalla Direzione Investigativa Antimafia di Bari, Mastrangelo, detto “u’ cecato”, è stato condannato a tre ergastoli per quatto omicidi e per associazione mafiosa, droga ed estorsione.
L’obiettivo della cooperativa è favorire, attraverso progetti di agricoltura sociale, l’inserimento lavorativo di persone in situazioni svantaggiate. Ed in questi anni, sui terreni di “Terra Aut” sono stati coinvolti nelle attività agricole ragazzi ex tossicodipendenti o provenienti da percorsi di giustizia penale, migranti, persone con disagio.
Le produzioni di “Terra Aut” spaziano dall’uva da tavola alle olive coratine dalle quali viene prodotto l’OlioAut, per poi passare alle ciliegie e agli ortaggi da cui nascono patè di cime di rapa, zucchine grigliate sott’olio d’oliva, melanzane grigliate sott’olio d’oliva, fino all’ultima scommessa: la produzione di 25mila bottiglie di passata di pomodoro biologico. Non solo. Perché dal 2011 “Terra Aut” ospita anche i Campi di formazione lavoro promossi da Libera e SPI CGIL, in cui tanti ragazzi e ragazze provenienti da tutta Italia decidono di trascorrere le loro vacanze lavorando sui terreni per avvicinarsi ai temi della legalità, della giustizia, dell’antimafia sociale. “Terra Aut” vede anche tante scolaresche, di ogni ordine e grado, visitare i terreni per vivere esperienze di laboratori sul campo, osservare da vicino cos’è un bene confiscato, cosa diventa quello che una volta era il simbolo dell’illegalità e malaffare.
In questo lungo percorso di legalità e di economia alternativa si inserisce perfettamente il progetto “Il fresco profumo della libertà”, tra gli interventi selezionati nell’ambito della quarta edizione del Bando Beni Confiscati alle mafie 2019, promosso dalla Fondazione CON IL SUD insieme alla Fondazione Peppino Vismara. ll progetto promosso dalla Cooperativa Sociale Altereco – con un nutrito partenariato di enti pubblici e privati – prevede anche la realizzazione di un orto sociale, l’allestimento di una bottega solidale e l’implementazione di una serie di attività di promozione del territorio, tra cui l’allestimento di un B&B, favorendo l’inclusione socio-lavorativa di sei persone in condizione di svantaggio. In attesa della partenza formale dell’iniziativa sostenuta da Fondazione CON IL SUD, le attività a Terra Aut vanno avanti.