Aggressioni ai danni di agenti della Penitenziaria nel carcere di Foggia. Due assistenti di polizia in ospedale con prognosi di sette giorni a testa, dopo essere stati colpiti con uno sgabello. A denunciare l’episodio, il sindacato Fs-Cosp. “L’aggressione – fa sapere il segretario Mimmo Mastrulli – sarebbe avvenuta qualche ora fa nei reparti detentivi dove sono presenti pericolosi detenuti psichiatrici. Verso le ore 12, mentre espletavano il proprio turno di servizio nel reparto, gli assistenti P.F. e B.V. sono stati violentemente insultati per futili motivi e poi, con uno sgabello di legno, ripetutamente colpiti a braccia e mani da un detenuto di nazionalità egiziana, H.A.”.
Tempestivo e immediato l’intervento dei colleghi “che hanno evitato il peggio mentre il recluso continuava ad accanirsi prima contro uno dei poliziotti e poi anche contro il secondo poliziotto, tentando di ferirli al volto”.
Il sindacato avverte: “Dopo la rivolta di marzo, il carcere di Foggia si sta riempiendo nuovamente, si registrerebbero circa 480 detenuti contro una capienza di 340 mentre i poliziotti penitenziari sono ancora in sofferenza di circa 50/60 unità. I turni sono ancora su tre quadranti ad otto ore contro le sei ore giornaliere e il monte ore di straordinario mensile per singolo poliziotto lievita di giorno in giorno, con un carico eccessivo di postazioni da vigilare oltre ogni tollerabilità umana.
Il carcere è anche senza un comandante titolare, il precedente è stato trasferito in altra regione. Siamo poliziotti e non carne da macello. Foggia porta ancora il danno economico, di oltre un milione di euro e difficilmente verrà individuato qualcuno che pagherà tutti i danni della recente rivolta e delle 72 evasioni”.