Collegato da una località protetta, il 38enne pentito Carlo Verderosa ha parlato per oltre quattro ore nel processo “Decima Azione”. Alla sbarra 25 imputati ritenuti appartenenti alla “Società Foggiana”. Altri 4 sono a giudizio con il rito ordinario.
In udienza a Bari, dove è in corso l’abbreviato davanti al gup Anglana, Verderosa ha risposto alle domande della pm della DDA, Lidia Giorgio.
L’uomo, collaboratore di giustizia da dicembre 2019, ha confermato di aver fatto parte della batteria Moretti-Pellegrino-Lanza, affiliato dal 2011 quando i boss cercavano nuovi uomini per fronteggiare la guerra di mafia. Verderosa ha anche parlato della lista di imprenditori che pagherebbero il pizzo ai clan (da 700 a 5mila euro) e degli stipendi agli affiliati, oscillanti tra 500 e 1000 euro. Avrebbe inoltre confermato la rivalità tra la sua vecchia batteria e quella dei Sinesi-Francavilla, rivelando che alcuni esponenti di quest’ultimo gruppo criminale avrebbero valutato l’ipotesi di passare nell’altra fazione. Non è chiaro se poi il “cambio di casacca” sia avvenuto o meno.
Il pentimento sarebbe scaturito dai timori per la sua vita e dal fatto di non aver più ricevuto “lo stipendio”, almeno negli ultimi mesi. Avrebbe inoltre indicato Giuseppe Albanese alias “Prnion” come l’uomo che nel 2011 lo coinvolse negli affari della batteria Moretti.
Pur non occupandosi del “settore estorsioni”, pochi giorni prima di pentirsi, Verderosa sarebbe andato con un complice a consegnare 6800 euro ad uno dei capi della “Società”, soldi relativi a stipendi destinati al proprio gruppo criminale.
Infine, i propositi di vendetta di Albanese il quale – stando a Verderosa – avrebbe considerato l’ipotesi di eliminare Antonio Salvatore detto “Lascia Lascia”, vicino ai Sinesi-Francavilla, per vendicare un tentato omicidio ai suoi danni avvenuto nel 2011 in via Rosati.
Affari e rivalità, vendette e tradimenti, il tutto ricostruito mentre gli imputati assistevano in videoconferenza dalle carceri dove sono ristretti. Adesso c’è attesa per la sentenza, prevista in autunno. Pesanti le pene chieste dall’accusa, da 4 fino a 18 anni. Alla sbarra padrini e soldati della “Società Foggiana”. Quanto peseranno le dichiarazioni del pentito? (In alto, da sinistra, Albanese, Verderosa, Salvatore e il pm Lidia Giorgio)