In Puglia e in Liguria nelle prossime elezioni regionali si voterà con la doppia preferenza, per garantire l’equilibrio di genere nei rispettivi Consigli e nel rispetto della Legge 20 del 2016. Lo ha sancito il Consiglio dei Ministri e dovrà ratificarlo il Consiglio regionale pugliese.
“Considero l’intervento del Governo a favore della introduzione della doppia preferenza di genere nella prossima tornata elettorale una bellissima notizia, un atto legittimo e di assoluta condivisione, visto il mancato adeguamento del consiglio regionale. Lo avevo io stesso suggerito nelle settimane scorse al Governo, in diversi colloqui con il Presidente Conte e il Ministro Boccia. Spero e auspico che il prossimo consiglio regionale possa avere una grande presenza femminile”, ha dichiarato subito il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano.
Soddisfazione anche da parte dell’ex presidente della Commissione Pari Opportunità della Regione Rosa Cicolella co-coordinatrice di Italia Viva in provincia di Foggia. “Finalmente anche in Puglia la Democrazia compiuta. Grazie alla determinazione e alla passione di tante donne che con forza hanno alzato la voce perché si compiesse questo atto di civiltà tristemente negato alla nostra Regione. Grazie a Teresa Bellanova che con la solita caparbietà ha fatto azioni determinanti per il raggiungimento di questo obiettivo. Più donne più democrazia”.
Con questa importante novità cambiano molti scenari nei partiti e nelle civiche, soprattutto per quelle donne che erano in bilico. Prima fra tutte Michaela Di Donna, che con la doppia preferenza potrebbe anche accettare di candidarsi nel suo partito, Forza Italia, dal momento che Giandiego Gatta diverrebbe di sicuro meno temibile. Se davvero Napi Cera decidesse per Forza Italia e non di seguire Lorenzo Cesa nella seconda civica di Raffaele Fitto si aprirebbero possibilità decise per un ticket tra i due.
È soprattutto nel centrodestra che cambiano gli equilibri, ma forse anche per Annarita Palmieri del Pd. Se l’assessore regionale Raffaele Piemontese decidesse di unire le forze, sarebbero appollaiati in ticket in cima alla lista, con buona pace dei vari Campo, Masciale e gli altri.
Cambiano gli scenari anche per Nunzia Canistro che potrebbe in maniera scaltra fare diversi accordi con gli uomini in lista. Potrebbe contattarla anche Bruno Longo, come conferma il leader della destra foggiana a l’Immediato.
Chi potrebbe sfruttare immensamente il ticket è Annamaria Fallucchi, che secondo le ultime nuove dovrebbe essere candidata nella prima lista civica di Fitto. La doppia preferenza aprirebbe delle possibilità per l’ingresso in quella lista di Leo Di Gioia: i due hanno un elettorato molto contiguo e insieme potrebbero essere quasi imbattibili, se avranno l’appoggio di Nicola Gatta e delle organizzazioni agricole Confagricoltura e Coldiretti.
Di Gioia non ha ancora deciso dove candidarsi. Ci potrebbero essere delle chance anche nella seconda lista civica di Fitto che dovrebbe avere un raggruppamento di simboli centristi, tra cui proprio l’Udc.
“La legge regionale è tale che scatta un solo eletto, immaginare il ticket e le abbinate per liste non dà vantaggi scientifici, si tratta di un vantaggio per gli elettori, ma non consentono di fare accordi. Di sicuro tratteggiano una gerarchia politica nella lista, è una legge che favorisce in maniera tenue le donne, il tema non è uomo o donna, ma chi è in grado di convincere gli elettori. Si vede anche in consiglio comunale”, spiega l’ex assessore all’Agricoltura.
Questa riforma secondo molti concederà dei vantaggi alle donne perché si dovranno scegliere candidate forti e autorevoli e non soltanto di facciata. C’è un significato simbolico. Intanto Giovanni Procacci in una intervista ha dichiarato che Emiliano potrebbe anche comporre 9 liste. “Una furbizia ai danni dei candidati”, secondo i suoi ex alleati.