“É libero per la vicenda dell’evasione”. Esultano i legali di Francesco Scirpoli (foto sopra), 38enne di Mattinata, tra i latitanti arrestati nella cava di Apricena lo scorso 14 aprile. L’uomo è in cella a Lecce con l’accusa di aver preso parte all’assalto di un blindato a Bollate, in Lombardia, insieme ad altri nomi noti della criminalità garganica e cerignolana.
Riguaro alla storia dell’evasione del 9 marzo dal carcere di Foggia, il giudice del tribunale dauno ha ritenuto cessate le esigenze cautelari “alla luce – si legge nel provvedimento – del tempo decorso e della definizione del procedimento in esame nella forma del rito abbreviato all’udienza dell’8 giugno 2020 con la quale sono state escluse le contestate aggravanti”. Per questi motivi il giudice ha “revocato la misura in atto della custodia cautelare nei confronti di Scirpoli”. Un esito commentato con soddisfazione dai legali.
L’8 giugno scorso il mattinatese era stato condannato ad un anno e 9 mesi per la maxi evasione del 9 marzo dal carcere di Foggia. Cadute le aggravanti riguardanti effrazione, violenza a pubblico ufficiale e danneggiamento, ciò a causa della mancanza agli atti di filmati della videosorveglianza. Scirpoli fu arrestato mentre si nascondeva in un casolare nei pressi di una cava di Apricena in compagnia di altri latitanti (Leggi il focus “il summit dei latitanti”).