“Se c’è assembramento, sia che si tratti di manifestazione o di movida, il problema esiste”, lo ha detto a Il Messaggero, l’epidemiologo Pierluigi Lopalco, a capo della task force pugliese. “Il rischio di contagio all’aperto è più basso di quello nei posti chiusi. Per questo restano molto valide le norme sui mezzi di trasporto, ristoranti e, in generale, dove è più difficile mantenere le distanze e fare il ricambio d’aria. Per quanto riguarda le manifestazioni all’aperto si spera nel buon senso delle persone”.
Alla testata romana, Lopalco ha spiegato che al momento “non si può dire con certezza cosa sia successo dopo le aperture dal 18 maggio e, in effetti, movide e manifestazioni hanno preso piede successivamente. Ancora è presto per fare bilanci, aspetterei metà giugno. Intanto teniamo alto il livello di prudenza, dire di abbassare la guardia è da irresponsabili”. “È chiaro che, se si dice continuamente che abbiamo esagerato col lockdown, che le mascherine non servono, che il virus è morto, si crea confusione. Le persone non capiscono. Vedo una deriva stupida in questo momento. Serve una comunicazione seria, univoca, senza dividersi nei partiti del più rischio e meno rischio”.