Sarà ancora Massimo Russo l’amministratore unico di Sanitaservice, la società in house dell’Asl di Foggia. Il docente è stato riconfermato dal direttore generale dell’azienda sanitaria, Vito Piazzolla, per i prossimi tre anni. Durante la “fase 1” del suo mandato, Russo ha sistemato la cornice formale di molti rapporti professionali (a cominciare dagli infermieri a partita iva), puntando con decisione sulla “fine del precariato”.
Inoltre, ha gestito le partite complesse delle assunzioni e stabilizzazioni in un’azienda che era gravata dai diversi problemi ereditati dall’amministrazione precedente, ma che ha assunto uno scenario manageriale differente dopo il completamento dell’organigramma, che adesso conta oltre 1000 dipendenti.
Nervosismi e polemiche scaturite dalle procedure selettive sembrano ormai alle spalle e questo avrebbe convinto Russo ad accettare la riconferma alla guida della società strumentale. “Certo non è stato semplice, soprattutto nell’ultima fase con l’emergenza Covid che ha colto tutti di sorpresa – commenta a l’Immediato -, ora ci sono sfide diverse da raccogliere, a cominciare dal funzionamento a regime dell’organizzazione aziendale che non è mai partito al 100% proprio a causa della pandemia. Sullo sfondo resta la decisione politica regionale di unificare alcuni servizi, a cominciare dal 118, con l’ipotesi di internalizzazione di tutte le postazioni della Puglia”.
Uno scenario che non impatta enormemente sulla Capitanata, dove il 70% circa delle postazioni è già in capo a Sanitaservice. “Al di là delle questioni prettamente politiche – aggiunge Russo -, vogliamo spingere sugli investimenti, soprattutto in nuove tecnologie, alla luce dell’esperienza maturata con il Coronavirus. Proveremo anche così a colmare i piccoli vuoti che restano per ottimizzare al meglio il funzionamento della macchina”. La criticità da risolvere, infine, resta per gli importanti contenziosi ereditati (Iva non versata negli anni precedenti e Inail). “Sono due partite complesse – conclude Russo -, la prima molto più lunga, con diversi livelli di giudizio, la seconda più rapida”. Una cosa è certa: l’onda d’urto delle procedure concorsuali è stata superata. Un motivo in più per accettare un incarico che, al momento, non presenta troppe nubi all’orizzonte.