Fa discutere l’ordinanza del sindaco Franco Landella, con la quale si sono rimodulati gli orari di chiusura al pubblico dei pubblici esercizi di somministrazione alimenti e bevande. Ristoranti, pizzerie, trattorie, pub e bar sono autorizzati a restare aperti al pubblico fino alle ore 24, mentre i chioschi che effettuano vendita e/o somministrazione su aree pubbliche, le attività artigiane alimentari (take away), i circoli privati, con e senza somministrazione ai soli soci dovranno chiudere alle 23.
Prevenire o ridurre il rischio d contagio è prioritario, “non è tempo di movida”, come ha detto il premier Giuseppe Conte, ma per molte attività serali chiudere così presto con l’approssimarsi dell’estate rappresenta una nuova mazzata, dopo i mesi a reddito zero del lockdown.
Temistocle del noto pub Wanted, che fa della calda atmosfera conviviale e dell’amicizia tra i tavoli il suo punto di forza, è però concorde con la linea assunta da Landella, che è la stessa di Napoli e di tutta la Campania. E lo spiega a chiare lettere a l’Immediato. “Sinceramente il problema non è l’orario ma fare entrare la gente nei locali, forse è meglio anticipare la chiusura se entrano poche persone. È inutile restare aperti fino a tardi, purtroppo il clima non è bello. Noi siamo abituati da anni ad iniziare a lavorare già alle 19, arriviamo il sabato alle 2, il venerdì all’1 di notte, ma parliamo di tempi buoni. Oggi di gente ne entra poca, forse a fine mese, staremo più tranquilli, ma per adesso hai pure il timore di riempirlo il locale”.
Per la prima volta in tutta la sua carriera l’amatissimo publican Temistocle non chiuderà a luglio e ad agosto. “Abbiamo fatto richiesta per lo spazio fuori, noi chiudiamo l’estate, ma quest’anno facciamo questa nuova scoperta, abbiamo chiesto la strada adiacente al pub, chiusa e mai frequentata. Per noi è tutto nuovo, si riparte d’accapo, abbiamo fatto l’asporto e il domicilio, avendo ora i tavoli fuori avremo un altro stimolo. Magari arrivasse la gente fino a mezzanotte, per adesso non c’è quella voglia, non ci sono molti clienti, anche perché non puoi fare assembramenti, non possono mangiare le comitive, è tutto molto difficile”.
La pensa diversamente Michela del Piano B, il locale h24 di Largo egli Scopari, che negli ultimi mesi pre pandemia era diventato punto di riferimento dei giovanissimi dopo le 22. “Noi chiaramente rispettiamo le regole- rileva- ci siamo attenuti a tutte le disposizioni, abbiamo affisso dei cartelli per informare i clienti. Ma la chiusura a mezzanotte direi che è stata un po’ azzardata, la gente comincia ad uscire tardi d’estate, noi siamo aperti h24, quindi siamo toccati in parte, ma ci sono dei locali che aprono la sera e per loro è critico. Ovviamente se si sa che a mezzanotte tutto chiude, circolerà meno gente. I giovani eviteranno il discorso del locale, ma magari si incontreranno liberamente in piazza. Mentre nei locali però con le regole i flussi sono gestibili, in piazza chi controllerà? Per me è paradossale”.
Al Piano B non si è mai fatto più tardi dell’una di notte il fine settimana, per ora dalla riapertura l’andamento dei clienti non è molto costante.
“Non c’è molta affluenza, la mattina per la colazione abbiamo un pubblico adulto, magari col fatto che i ragazzi non vanno a scuola c’è qualche adolescente in più, a pranzo abbiamo solo clientela business, adesso molto ridotta. Verso il pomeriggio c’è il discorso degli aperitivi, noi abbiamo dato l’esempio con un processo di rieducazione, abbiamo distanziato i tavoli, abbiamo molto spazio. L’ordinanza crea più di un problema: il cliente che si siede alle 21, dovrà stare attento a non sforare le 23.30 per un amaro o un dolce. Noi andiamo molto a prenotazione, la sera abbiamo sia lo spazio interno che l’esterno, non dovremmo avere problemi nel fare un doppio turno, ma voglio aspettare per pronunciarmi, certo che l’orario limitato limita tutto”. Michela si lamenta del fatto queste limitazioni non siano state concordate con le associazioni di categoria.
“Ci sono state comunicate dai vigili, che sono molto presenti insieme alle pattuglie di polizia e finanza. Clienti e di altri operatori, tutti ci hanno fatto i complimenti, abbiamo osservato perfettamente le regole”.
Proprio il corpo della Polizia Municipale è molto pressato dai controlli Covid.
Il rappresentante sindacale il tenente Stefano Berardino osserva con chiarezza: “Mi rendo conto che l’ordinanza è molto restrittiva, perché tantissimi locali spesso cominciano a lavorare dopo la mezzanotte, ma è un sacrificio che dobbiamo fare in modo che nel giro di poche settimane possiamo tornare alla piena normalità”.
È più dubbioso il maggiore Paolo Frattulino, anche lui rappresentante sindacale degli agenti. “L’ordinanza del sindaco è stata decisa alle attività economiche, noi non c’entriamo proprio niente. Siamo chiamati a controllare compatibilmente con i nostri orari, ma non è detto che dobbiamo controllare solo noi. Il Covid non può ricadere solo sulla Polizia Municipale. Per ora stiamo facendo controlli a tappeto all’isola pedonale, al mercato Rosati, con servizi congiunti, perché non c’è solo il Covid a Foggia. La sera ci saranno i controlli, noi andiamo dovunque anche in periferia, andremo a campione, ma i controlli ci saranno dappertutto. La nostra attività non è mai cessata, non è che c’è solo il Covid, ripeto. Sono ricominciati gli incidenti, per esempio, è aumentato il traffico, siamo tornati alla vita agitata. La calma di prima ci sembra un sogno”.
Frattulino torna anche sul caso Sherwood in Piazza Padre Pio. “Non conosco neanche chi sia il proprietario, ma se adempie e rispetta le regole, come le rispetta, non può essere punito per via di alcuni imbecilli che si assembrano nella piazza con la birra. Non possiamo colpevolizzare un operatore commerciale. Ecco perché servono servizi congiunti con la Questura, settimana per settimana ci organizzeremo. Tutte le sere, ci sono 8 nostre pattuglie, fino alle 22. Dopo le 22 c’è lo straordinario è ovvio. Poi c’è un patto per Foggia Sicura, dalle 22 dobbiamo garantire il servizio per l’infortunistica stradale, che è materia esclusiva della Polizia Locale. E posso assicurare che purtroppo gli incidenti dopo le 22 sono tutti seri. Una cosa non è mai stata detta: la Polizia Locale da quando è cominciata la pandemia, non si è mai rilassata un attimo. Tutti si sono catapultati fuori, anche quelli più anziani, rischiando in prima persona, quando senti che in altre regioni dei colleghi sono morti contagiati ti subentra un po’ di paura. Noi siamo stati chiamati a fare un lavoro cattivo, psicologicamente è difficile fermare e controllare le persone, che si sono sentite derubate della loro libertà. Io sono convinto che non ci saranno assembramenti nei locali o fuori. Se gli esercenti non saranno in grado di garantire la distanza sociale, sarà un problema loro e saranno sanzionati. Mi metto nei panni di chi è stato chiuso, terminare l’attività a mezzanotte è molto penalizzante. Non siamo a Milano, alle 19 nessuno va a mangiare”.