Ha dei dubbi il segretario Alessandro Mancini dell’Associazione Costituzione Cattolica sulle aperture delle chiese dopo il lockdown imposto dalla pandemia. La lettera diramata in data 14 maggio dall’Ufficio Liturgico firmata dal direttore e sacerdote Giovanni Frisella, ha comunicato le indicazioni per l’attuazione del Protocollo per la celebrazione delle Messe con il popolo in vigore dal 18 maggio c.a., indirizzata ai parroci e sacerdoti.
Tuttavia ci sono dei punti enigmatici, che creano disorientamento nei cattolici per la Diocesi di Foggia Bovino. Anzitutto il sacramento del Battesimo può essere amministrato solo in pericolo di morte o per necessità particolari fuori dalla Messa, con il nulla osta della Curia (Ufficio Liturgico); la celebrazione del sacramento del Matrimonio è rinviata fino a nuova comunicazione.
In più alla luce dell’andamento epidemiologico e per garantire una maggiore organizzazione, nella Vicaria di S. Marco (S. Marco in Lamis) e di Bovino (Bovino, Accadia, Castelluccio dei Sauri, Deliceto, Monteleone di Puglia, Panni, Sant’Agata di Puglia) le celebrazioni liturgiche con il popolo riprenderanno domenica 31 maggio.
Tuttavia Mancini fa rilevare che le indicazioni nazionali della Cei parlano di richiamo al pieno rispetto delle disposizioni, relative al distanziamento e all’uso di idonei dispositivi di protezione personale si applica anche nelle celebrazioni diverse da quella eucaristica o inserite in essa: Battesimo, Matrimonio, Unzione degli infermi ed Esequie. Ecco perché il dubbio.
E si chiede: “Ci si domanda perché l’Ufficio Liturgico della Diocesi Foggia Bovino, abbia intrapreso una strada diversa dal Protocollo sottoscritto dal Presidente della Cei Card. Bassetti? I foggiani hanno sempre amato la loro Chiesa, e la amano ancora. Ma per tanti cristiani questa storica fedeltà è oggi accompagnata da una preoccupazione di fondo. E non solo per il riflesso della scristianizzazione che ha investito l’Europa come uno tsunami svuotando le chiese, ma anche per qualcosa che riguarda nello specifico la Chiesa di Foggia. Una realtà forte che in pochi anni sembra aver acquisito la sua autorevolezza, la sua solidità e la capacità, che ha sempre avuto, di promuovere il cambiamento nella società Foggiana. A molti oggi la Chiesa appare confusa e disorientata”.