Stamattina, su disposizione della Procura di Foggia, gli agenti delle Digos di Bari, Lecce, Foggia e Pordenone, hanno eseguito decine di perquisizioni locali e personali.
Effettuate complessivamente 39 perquisizioni, 25 delle quali nei confronti di esponenti della tifoseria organizzata barese e 14 nei confronti di ultras leccesi. Perquisite anche le sedi dei più importanti club degli ultras del Bari.
L’operazione di questa mattina si inserisce nell’attività di indagine, coordinata dal sostituto procuratore della Repubblica, Marco Gambardella, avviata subito dopo la violenta rissa avvenuta il 23 febbraio scorso, lungo l’autostrada A16, in careggiata Sud, nei pressi di Cerignola tra le tifoserie del Bari e del Lecce (rispettivamente dirette a Castellammare di Stabia e Roma).
Nel corso della rissa – lo si ricorda – un mezzo dei tifosi leccesi fu dato alle fiamme, altri gravemente danneggiati e interrotta la circolazione sull’autostrada per diverse ore.
I servizi predisposti dalla Digos di Bari hanno consentito di identificare, all’uscita dei due caselli autostradali baresi ed in altre zone del capoluogo, decine di tifosi baresi e leccesi (alcuni dei quali perquisiti oggi), e rinvenire gli oggetti atti a offendere, verosimilmente utilizzati nella rissa, per il possesso dei quali sono già state segnalate quattro persone alla procura. L’attività di stamattina ha consentito di sequestrare materiale utile alle indagini.