Non ci sono alternative, anche nella “Fase 2” della battaglia contro il Coronavirus bisognerà cercare il più possibile di evitare contatti ed usare il massimo della cautela in ogni attività quotidiana. In queste ore i manager della sanità sono in contatto costante con la Regione Puglia per affrontare al meglio il “caso Foggia”. La provincia, infatti, fa registrare ‘performance’ per nulla lusinghiere, attestandosi su un indice preoccupante riferito al rapporto tra numero di casi e popolazione.
La Capitanata fa registrare record negativi. Anche sui decessi: se ne contano più di 130 sul totale di 400 dell’intera regione. Attualmente è stato superato il muro dei 1000 contagi. Di questi, se si escludono i decessi, circa 200 sono stati trattati in ospedale e ben 440 in sorveglianza attiva a casa (circa 25 assistenti sanitari telefonano due volte al giorno per monitorare). Dall’inizio della pandemia, la vigilanza è stata estesa a più di 4mila persone. Poco più di 300, invece, sono i guariti (complessivamente in Puglia sono 700). Numeri che non consentono affatto di abbassare la guardia.
L’attenzione in questa fase è stata catalizzata dalle Rsa, Rssa, Case di riposo e ospedali. Soprattutto nelle “strutture fragili”, il socio sanitario per gli anziani, si fa fatica a garantire standard emergenziali. Intanto, a San Marco in Lamis si registra infatti un nuovo focolaio, dopo i primi casi registrati una settimana fa. Ora verranno fatti test a tutti. Nella Rssa Palena di Foggia, sono stati effettuati tamponi a tappeto e sono al momento “quasi tutti negativi” (si registra un positivo, mentre un altro è in attesa dell’esito).
“Ma tutte le strutture sono costantemente attenzionate”, fanno sapere a l’Immediato fonti accreditate. L’Asl di Foggia avrebbe inoltrato una informativa nella quale chiede espressamente di essere avvisata appena si manifestano i primi sospetti. Nel frattempo, ha attivato l’unità di emergenza per cercare di intervenire tempestivamente. Al momento, i casi indice registrati contagiano mediamente 3-4 persone (poi ci sono i focolai per cui si è arrivati fino a 14 persone). Allo studio ci sono anche soluzioni alternative per chi a casa non ha condizioni congrue per l’isolamento, a cominciare dalla proposta del pernottamento in albergo per il personale positivo o a rischio delle strutture sanitarie. “È la fase più delicata – fanno sapere dall’Azienda sanitaria locale -, con le disposizioni valide dal 4 maggio dovremo stare ancora più attenti. Finora il sistema ospedaliero ha tenuto con i posti letto disponibili, considerando gli scenari peggiori, a dimostrazione della validità dei provvedimenti di lockdown e delle scelte che abbiamo fatto. Ma con l’allentamento delle misure di contenimento non si possono prevedere gli sviluppi in una provincia particolarmente colpita dal Covid-19”.