“Servizio di pattugliamento a Foggia. Notiamo un cittadino in strada, l’idea è quella di controllarlo come da procedura. Avvicinandoci notiamo che piange disperato: ‘Vi prego aiutatemi, ho fame e non ho più nulla a casa, non chiedo soldi, sono uscito solo per cercare qualcosa da mangiare ma non ci riesco'”. Inizia così il breve ma straziante racconto di un agente della polizia locale.
“Andiamo a prendergli del cibo e una bottiglietta d’acqua – continua –. Ci aspetta con speranza lì dove gli avevamo detto di rimanere. Le sue lacrime si fanno ancora più copiose stavolta, non per la disperazione ma per la gratitudine. Non si avvicina e non gli consentiamo di abbracciarci come avrebbe voluto, ma riprendiamo il servizio con una piccola gioia nel cuore in questo inferno che viviamo quotidianamente. Ci saremo sempre, per chiunque”, conclude l’agente.