Il Caratino, storica struttura balneare di Mattinata, può ripartire. Coronavirus permettendo. Dopo l’ordinanza di rimozione del Comune e la decisione del Tar di rigettare il ricorso dei titolari dello stabilimento, arriva la sentenza del Consiglio di Stato. I giudici supremi hanno sospeso ogni provvedimento, dando l’ok alla permanenza del Caratino sulla baia di Mattinata.
L’ordine di rimozione dei manufatti avrebbe avuto esecuzione per poche settimane (a maggio riparte la stagione) ma il Consiglio di Stato ritiene che la rimozione di un’opera di quel tipo “non risponde ad un effettivo interesse pubblico dell’amministrazione”.
“Una svolta che potrebbe fare giurisprudenza”, ha commentato l’avvocato Michele Arena, legale dei titolari del Caratino. I giudici hanno sottolineato che i valori paesaggistici possono essere tutelati anche con il mantenimento della struttura, evitando operazioni complesse di installazione e rimozione. Inoltre è stato introdotto un regime di favore, garantendo quelle strutture ritenute funzionali alla balneazione. Ciò può avvenire con i manufatti facilmente amovibili come il noto stabilimento garganico.
Dunque, il Caratino resta lì dov’è. Al dissequestro del gennaio scorso, si aggiunge questo nuovo provvedimento che funge da “lasciapassare” per la prossima stagione estiva.
Sarà però rimossa la pedana di 24 metri che rappresenta la parte della struttura non dissequestrata. Poi si potrà ripartire, nella speranza che nel frattempo si allenti la morsa del Covid. Allo stato attuale, il Caratino sarà smontato alla fine del periodo balneare, a meno che non arrivi l’ok della Soprintendenza per tenere il locale fisso sulla baia tutti i mesi dell’anno.