Una percentuale altissima di dichiarazioni “incongrue” sui servizi prestati dai partecipanti al concorsone per 2445 operatori sanitari gestito dal Policlinico di Foggia. Molti aspiranti avrebbero autocertificato di aver lavorato in Enti pubblici o privati accreditati dal Servizio sanitario regionale anziché nelle cooperative, società in house o associazioni, facendo così lievitare il punteggio personale. L’azienda di via Pinto, attraverso la società che ha gestito tutta l’operazione, sta cercando di mettere riparo al pasticciaccio con esiti prevedibili: verrà stravolta la classifica di merito.
Tutto è partito dalla segnalazione di alcuni candidati che hanno puntato il dito sull’anomalia nel punteggio di conoscenti che hanno partecipato ai test. La “macroscopica” differenza non è passata inosservata e ha fatto attivare una task force di verifica. Sul piatto della valutazione dei titoli, infatti, c’erano ben 20 punti disponibili. Una discriminante decisiva, dunque, per scalare diverse posizioni nella lista finale. “I servizi svolti alle dipendenze di cooperative sociali, società in house, Rssa, Rsa, istituti sanitari non meglio specificati, Crap, associazioni, Case di riposo, Case della salute, centri e consorzi, comunità alloggio, Ipab, Istituti scolastici, ecc – spiegano dall’Azienda -, per espressa previsione del Dpr 220/01 e articolo 8 del bando, non possono in nessun caso essere valutati“.
“Per porre rimedio alle anomale e incoerenti dichiarazioni presentate dai candidati – proseguono -, sicuramente poste in essere in buona fede, siamo stati costretti a rivedere tutte le dichiarazioni in ordine ai servizi espletati la cui elaborazione è avvenuta secondo il dispositivo informatico della piattaforma online. Stiamo ultimando la verifica e, nel caso, nei prossimi giorni disporrà l’annullamento e la riapprovazione, in autotutela, della graduatoria finale. Resta in ogni caso ineludibile la verifica e l’obbligo di controllo documentale finale da parte dell’Azienda – concludono -, scelta da ciascun candidato, preventivo alla stipula del contratto di assunzione”.