È fitta la discussione in varie chat, alcune delle quali includono anche il presidente della Regione Michele Emiliano, sull’affaire allungamento della pista Gino Lisa.
L’ex pentastellato, il senatore lucano Saverio De Bonis, di casa a Foggia con GranoSalus, si è fatto paladino degli interessi e dell’istanza dell’associazione Genoveffa de Troia che ha in Via Napoli una struttura e dei terreni in capo alla Cittadella Francescana.
Stando alle informazioni in possesso degli uffici urbanistici del Comune di Foggia proprio l’associazione anni addietro aveva presentato un accordo di programma per realizzare delle palazzine in zona Via Napoli. Una lottizzazione urbanistica che si è però scontrata col Piano di Rischio aeroportuale Gino Lisa, redatto negli anni in cui era assessore all’Urbanistica Augusto Marasco in piena Giunta Mongelli.
“Dalle risultanze pare che il progettista abbia proposto un progetto evidentemente contrastante con il piano di rischio e che non poteva essere approvato se avesse tenuto conto che erano stati realizzati edifici a bordo pista e che la direzione di decollo punta sull’Ospedale, come si evince dalla rappresentazione di Google maps; ovviamente se l’Ospedale fosse stato rappresentato sul progetto presentato ad ENAC non avrebbe ottenuto nessuna approvazione dell’allungamento della pista”, scrive De Bonis citando il pezzo de l’Immediato in cui si dava conto della posizione del Comitato Vola Gino Lisa presieduto da Sergio Venturino.
Nel 2012 quando il Piano di Rischio dell’Aeroporto di Foggia comprensivo di prolungamento pista di volo RWY 15/33 oggetto di intesa Stato-Regione ex DPR 616/77 e DPR 383/94 fu approvato, fu messo nero su bianco l’aggiornamento al PRG con perimetrazione aree soggetto a vincolo di tutela insieme al recepimento delle disposizioni di salvaguardia. In quel frangente si disse che tutti i programmi integrati già oggetto di variante urbanistica e già approvati entravano nel piano, gli altri, e tra questi quelli della Genoveffa di Troia ancora non approvato, saltavano. Ecco dunque il rammarico del progettista De Stefano, che si è visto bocciare la lottizzazione e che da allora ipotizza una pista ortogonale, collocata a 90 gradi rispetto a quella attuale e quasi perpendicolare a Viale degli Aviatori. “Bastava ruotare la pista di 90 gradi avendo così lo spazio disponibile sgombro da fabbricati e comunque già di proprietà dell’aeroporto”, ha scritto De Bonis, che punta tutto sull’assenza del nuovo ospedale nel Piano Enac.
Ma c’era l’alto e mastodontico Deu nel Piano di rischio? L’ospedale potrebbe ostruire il decollo e l’atterraggio degli aerei? No secondo più di un progettista, a cominciare dal direttore dei lavori ospedalieri, l’ingegner Pippo Cavaliere.
Nel Piano di Rischio del dicembre 2012 trasmesso ad Enac da Marasco il nuovo Ospedale infatti c’è. È contemplato quindi non dovrebbe essere d’ostacolo alcuno ai velivoli.
Quanto alla seconda obiezione, quella sulla pista, alcuni progettisti fanno notare che posizionandola in modo diverso, non sarebbe possibile realizzare una pista di lunghezza superiore ai 2000 mt., sia per lo spazio a disposizione sia da un punto di vista urbanistico, sia a causa della sicurezza. Costerebbe almeno il triplo se si considera che non si tratterebbe di allungare la pista già esistente di 400 metri, ma di farla ex novo, tutta. A quel punto se si fosse deciso in tal senso perché operare su quel sito, sul Gino Lisa?