Non ci stanno nel Comitato Vola Gino Lisa a subire l’interrogazione parlamentare del senatore Saverio De Bonis, secondo cui i lavori di ampliamento dell’aeroporto foggiano non rispettano “il Piano di Rischio e negli elaborati progettuali non sono riportati, né l’edificio di proprietà della cittadella francescana della Vita Padre Pio-Genoveffa de Troia, né il complesso universitario, né quello scolastico e nemmeno quello ospedaliero in totale difformità con le previsioni normative”.
“Gli interventi sono finalizzati a portarla dagli attuali 1.600 a circa 2.000 metri di lunghezza. I lavori dovrebbero concludersi entro 270 giorni e prevedono anche la realizzazione di una bretella stradale per evitare l’aeroporto”, scrive De Bonis che si è fatto portavoce dei reclami dell’associazione Genoveffa De Troia. Peccato però che la bretella sia già completata, manca ormai il muro che delimiterà la sezione di Via Castelluccio.
Sergio Venturino e gli altri attivisti del comitato hanno diramato una nota dura. Ecco quanto scrivono: “Con molto stupore apprendiamo, per le vie brevi, che dei Senatori hanno portato all’attenzione del Parlamento, attraverso uno strumento politico, degli interessi privati. Non capiamo, sinceramente, come a distanza di diversi anni si vogliano trovare delle irregolarità in un progetto e in una delibera come il piano di rischio che hanno superato, ad oggi, tutti i passaggi amministrativi previsti. Se questo poi non è sufficiente ricordiamo ai Senatori e ai privati interessati alla vicenda che anche il Tar ha rigettato ogni tentativo di ostacolare il percorso di sviluppo dello scalo da parte sempre di privati. Fatte queste premesse, ricordando che ci sono tempi e luoghi precisi (Tribunale per essere ancora più chiari) dove sostenere le proprie ragioni, senza altresì ripercorrere le strade che hanno visto l’emanazione di un doppio provvedimento amministrativo come la VIA regionale e nazionale nonché una recente approvazione anche del progetto esecutivo da parte di Enac , concludiamo che siamo tranquillissimi e confidiamo che anche questo tentativo politico, visto che di questo parliamo, non troverà sponda se non nelle menti degli storici detrattori del Gino Lisa. Pazienza, ce ne faremo una ragione al brindisi dell’inaugurazione della nuova pista, con pace per questi ultimi”.