“Ciao Mario, ti comunichiamo che a seguito della decisione del capo politico, la proposta di candidatura per le elezioni regionarie non è stata accettata. Un saluto. Lo staff”. Nessuna spiegazione sui motivi dell’esclusione. La notizia si è diffusa rapidamente sui social network da parte di molti attivisti pentastellati pugliesi, sorpresi e delusi dall’esclusione.
È stato questo il messaggio choc che ha ricevuto il consigliere regionale Mario Conca dallo staff del M5S. Una grande militanza polverizzata in poche parole per il portavoce che aveva sfidato Antonella Laricchia alle Primarie regionali e che aveva convogliato su di sé tanto dissenso dentro al Movimento.
Questa mattina l’attività politica del consigliere regionale è proseguita come sempre, con i messaggi sulle sanità ai suoi contatti e ai suoi elettori. “Alcune cliniche private continuano a far pagare una diaria giornaliera ai cittadini. ‘Riabilia’ è una di queste e oggi sono venuto qui per denunciare oltremodo questo abuso. Inforniamo tutti, condividiamo e passiamo parola…per legittima difesa!”, ha comunicato.
Non è escluso che la sua competenza sanitaria possa essere messa al servizio del governatore Emiliano, se Conca deciderà di candidarsi ancora in una civica del presidente in carica o se non accetterà di correre nella civica che affiancherà la lista logata del M5S.
Si vota oggi sulla piattaforma Rousseau fino alle 19. Ogni iscritto abilitato a votare su Rousseau, può esprimere fino a un massimo di 3 preferenze in favore dei candidati alla carica di consigliere della propria circoscrizione. In provincia di Foggia non sembrano esserci nomi che possano impensierire l’uscente 43enne farmacista di Foggia e San Giovanni Rosa Barone. Con lei corrono per gli 8 posti disponibili: Gianluca Aldo Corvelli 43 anni di Lucera, Guglielma Lecce 31 anni di Foggia, Salvatore Biancofiore di 62 anni, San Giovanni Rotondo, Rocco Gerardo Perrella 58 anni, originario di Accadia, Luigi Domenico Giulio Lacci 52 anni, San Severo, Antonella Stefania Niro 47 anni di San Severo, Matteo Riccardi 63 anni di Manfredonia, Vito Gassi 60 anni di San Severo, l’avvocato Luigi Sorace 48 anni di Foggia che già si scontrò a Foggia per la candidatura di sindaco con Giovanni Quarato perdendo per una manciata di voti la consultazione tra gli iscritti alla ex Singer, Lorenzo Malgieri 58 anni di Foggia, la pasionaria dei rifiuti e della discarica di Giardinetto Grazia Manna 34 anni di Troia e Antonio Conte di 45 anni di Lucera. Tranne qualcuno si tratta di attivisti meno noti, più defilati nelle battaglie del Movimento.
È per questo che tra i dissidenti il malumore è molto forte. Il solito Franco Cuttano in una lunga nota spara a zero contro Rosa Barone.
Ecco cosa scrive.
“Anche questa volta la foggiana consigliera regionale grillina (portavoce di se stessa) Rosa Barone non si è smentita nella sua scorrettezza verso gli altri attivisti della provincia di Foggia che si sono proposti come candidati consiglieri sulla piattaforma Rousseau per le votazioni regionarie interne al MoVimento la Barone, in corsa con gli altri ad ottenere voti utili per assicurarsi nuovamente la candidatura, fuori dalle regole M5S, cosa fa un giorno prima della votazione del 20 febbraio 2020 permessa ai soli iscritti-attivisti 5-stelle della Daunia? Per evitare di essere segnalata al Collegio dei Probiviri del M5S; fuori dalla blindata piattaforma Rousseau si fa intervistare proprio sulle votazioni, ma non dice: “Votatemi!!!” (non potrebbe), dice che il MoVimento 5 Stelle pugliese con la brava Antonella Laricchia candidata Presidente si propone per vincere e quindi di governare la Puglia.
Fin qui tutto bene e corretto se l’uscente Rosa Barone non avesse continuato facendosi propaganda a scapito degli altri aspiranti, affermando che grazie agli anni trascorsi come consigliera regionale é cresciuta d’esperienza, é diversa dalla prima investitura, non più ingenua ma politicamente maliziosa e bla…bla…bla. Tutto questo giusto per far capire agli iscritti 5-stelle elettori della Daunia che lei è la più idonea, la migliore dei 23 concorrenti. Di fatto sta che la consigliere uscente di inesistenti concreti risultati a suo nome (insieme al suo fidato cittadino-senatore Marco Pellegrini), con il suo fare malizioso, appunto, ha sempre lavorato bene solo per farsi propaganda con chiacchiere, selfie e distintivo, continuamente a tramare contro attivisti/e che le fanno “ombra”. Questo infido comportamento ha prodotto disaffezione e allontanamento dal M5S di tantissimi attivisti di Foggia ed é facile trovare anche in provincia attivisti che parlano male della Barone (verificare per credere). Attivisti storici e meno storici sempre presenti che formavano lo zoccolo duro dell’attivismo pentastellato a differenza di quelli che si avvicinano sempre e solo quando c’è la possibilità di candidarsi. La Rosa Barone, in questi suoi anni da consigliera, irrispettosa delle regole pentastellate, si è dedicata quasi esclusivamente a creare il suo “cerchio magico” sicura di avere a sua difesa il “capo politico” campano, che probabilmente ignora l’ipocrisia della sua amica consigliera regionale foggiana”.