Un sospiro di sollievo per i titolari del “Capolinea Beach”, noto locale di Siponto con annesso lo stabilimento balneare. Dopo i sigilli della Capitaneria di Porto ai manufatti ritenuti abusivi, ecco il dissequestro. Nelle scorse ore, infatti, è stata accolta l’istanza presentata dal legale e la magistratura ha disposto la totale revoca del sequestro preventivo eseguito di iniziativa dalla Capitaneria lo scorso 2 gennaio. Via i sigilli ai manufatti e ordinata la restituzione dei beni ai titolari del lido.
“La dimostrazione – ha detto Michele Gentile, avvocato dei proprietari della struttura – che il lido balneare ‘Capolinea Beach’ ha sempre operato in maniera trasparente con tutte le autorità chiamate in causa, e nel pieno rispetto delle norme che regolano la materia. Peraltro, parliamo di una materia che ancora oggi è soggetta a interpretazioni spesso contrastanti, incertezza questa che finisce inevitabilmente per danneggiare quegli imprenditori che con sacrificio hanno scelto di investire nel settore”.
Considerato che i titolari, conformemente al protocollo di intesa del 10 marzo 2017 tra Comune di Manfredonia e Soprintendenza archeologica, al termine della stagione balneare hanno “inoltrato al Servizio Demanio del Comune di Manfredonia una proposta di layout invernale – si legge nel provvedimento della Procura di Foggia -, corredata da relazione descrittiva, nella quale erano adeguatamente individuate le opere da mantenere e l’area di stoccaggio delle opere da rimuovere, ed evidenziato che a fronte della proposta di layout l’amministrazione non ha adottato alcun provvedimento e non ha impartito alcun ordine di rimozione”, il pubblico ministero Mongelli ha disposto “la revoca del sequestro preventivo, ordinando la restituzione di quanto in sequestro agli aventi diritto”.
In buona sostanza, un corto circuito tra Capitaneria, titolari di concessioni ed ente comunale a causa di una legislazione che non sembra dare certezze provocando azioni affrettate, poco durature e spesso assai dannose.
Ancora molto rammaricato Giuseppe La Torre, ex assessore di Manfredonia e socio dell’impresa che gestisce il Capolinea: “Abbiamo riscontrato un grave danno di immagine. Inoltre avevamo 30 dipendenti ma dopo le notizie pubblicate sui giornali alcuni di loro sono andati via, passando ai competitor. Avevamo un calendario di appuntamenti programmati per maggio – ricorda La Torre a l’Immediato -, cerimonie, compleanni e quant’altro ma i clienti giustamente e legittimamente, dopo aver letto le notizie hanno preso altre strade. Sono davvero addolorato dal danno. Abbiamo agito nel massimo della legalità e spero che in futuro prevalga il buon senso”.