Inammissibile il ricorso presentato da Angelo Riccardi e dagli altri ex amministratori del Comune di Manfredonia. Come anticipato da l’Immediato, il Tar Lazio ha stroncato sul nascere le chance di ribaltare la decisione di scioglimento per mafia dell’ente di Palazzo San Domenico. Sindaco, assessori e consiglieri erano ormai decaduti in seguito alle dimissioni di Riccardi e al commissariamento del Comune, ciò ha delegittimato gli ex amministratori a presentare ricorso.
È dunque certificata la vittoria della Prefettura di Foggia con buco nell’acqua dei legali di Riccardi che vedono già naufragato l’impianto difensivo. A conti fatti, le dimissioni dell’ex sindaco si sono rivelate un vero e proprio autogol.
Intanto, bisognerà aspettare il prossimo 25 febbraio per l’udienza nel Tribunale di Foggia sulla richiesta di incandidabilità presentata dal Ministero dell’Interno per Riccardi e altri due (LEGGI QUI). I tre politici rischiano di dover rinunciare alle prossime elezioni ma in caso di condanna potranno ricorrere in appello e, infine, davanti alla Corte di Cassazione.
Di contro, a Cerignola, gli amministratori erano regolarmente in carica al momento dello scioglimento; Metta attende la decisione del Tar che a luglio si esprimerà sulla richiesta di illegittimità del documento prefettizio. (In alto, il prefetto Raffaele Grassi, Riccardi e l’ex vicesindaco Zingariello; sullo sfondo, Palazzo San Domenico)