70mila voti in meno in Puglia e circa 10 mila in meno in Capitanata, la flessione della partecipazione alle ultime Primarie pugliesi è evidente e forse un po’ troppo frettolosamente fa ben sperare il centrodestra. Il vicepresidente del Consiglio Giandiego Gatta ha parlato di un Pd sparito e morente nella sua Manfredonia, la ex Stalingrado di Puglia.
I tre candidati consiglieri regionali della Lega, tutti e tre avvocati, Joseph Splendido, Luigi Miranda e Marco Trombetta non stanno nella pelle. Vedono già conquistata la vittoria per il centrodestra unito, che deve solo ratificare la candidatura di Raffaele Fitto, che potrebbe arrivare ormai solo dopo il voto in Emilia Romagna.
La bassa affluenza alle Primarie è indice di una stanchezza per lo strumento o sta davvero ad indicare una disaffezione per il centrosinistra di governo regionale? Secondo alcuni analisti, 1 voto alle Primarie, che è sempre militarizzato e di forte appartenenza, corrisponde ad almeno 5 elettori alle secondarie. Se così fosse i 12mila e rotti voti di domenica scorsa in provincia di Foggia non sarebbero da buttare via per Emiliano, la sua coalizione e i suoi big candidati (Raffaele Piemontese, Rosario Cusmai, Elena Gentile e Francesco Sderlenga in testa), anzi.
“Partecipazione quasi dimezzata rispetto a cinque anni fa, le Primarie del centrosinistra sono state una farsa perché si sapeva che avrebbe vinto Emiliano. Qualcuno sostiene che civici e trasformisti non siano andati a votare per non scoprire le loro carte, a mio avviso invece c’è una grossa fetta di elettorato moderato che è stanco delle pratiche manipolatorie di Michele Emiliano. Quello di domenica 12 gennaio è stato un finto plebiscito, perché tutti conoscono le dinamiche interne al Pd. In tanti non vogliono Emiliano candidato presidente, lo conferma la protesta della Bat, dove molti elettori si sono presi il lusso di recarsi ai seggi e di pagare 1 euro, per scrivere sulla scheda il nome di Gianrico Carofiglio, non presente nella competizione delle Primarie”. È quanto dichiara in una nota l’avvocato Joseph Splendido, dirigente regionale della Lega in Puglia, responsabile del tesseramento nel territorio pugliese.
Secondo il legale salviniano “il Pd pugliese è malato di 15 anni di mala amministrazione, a cui si sono aggiunti i fondi del Psr perso”.
“Emiliano sta malamente cercando di recuperare le risorse e i finanziamenti con delle deroghe e con dei trucchetti- aggiunge- Ma la verità è che il 31 dicembre scorso è scattato il disimpegno automatico di 86 milioni di fondi europei ai quali si aggiunge il cofinanziamento nazionale obbligatorio per un totale di 142,3 milioni. Il Governo nazionale e regionale delle poltrone ha stancato la popolazione, che non segue più le loro liturgie atte solo a dissimulare la loro sete di potere. È arrivata l’ora della rivincita e della buona amministrazione, che soltanto il centrodestra trainato dalla Lega, partito leader della coalizione, potranno assicurare per la nostra Puglia”.
Ha affrontato il tema del Psr anche Luigi Miranda, raccontando di un suo incontro con gli agricoltori campani, che hanno beneficiato di una Regione virtuosa. I fondi all’agricoltura sono il nervo scoperto di Emiliano. E il Governatore ne è fortemente consapevole.
“Le controversie politiche interne al centrosinistra sulle illegittimità nell’utilizzo dei fondi europei e sui criteri di accesso ai bandi del Piano di Sviluppo Rurale (Psr) che si sono tradotti in ricorsi amministrativi disastrosi, non possono annullare il punto focale della gestione del centrosinistra in Regione, certificato da Agea: la Puglia ha una minore spesa pari a -142 milioni (86 milioni di euro di quota FEASR) inferiore alla soglia minima necessaria per evitare il disimpegno, a fronte di altre Regioni italiane, tra cui la vicina Campania dove i maggiori pagamenti fanno registrare un segno + pari a ben 416,6 milioni di euro. Una montagna di soldi sono stati bruciati in questi 5 anni di amministrazione di sinistra , che era anche capofila della Conferenza Stato Regioni.
La Puglia, che ha speso solo il 23 per cento delle risorse disponibili, dovrà restituire all’Europa circa 100 milioni di fondi FEASR. Un fatto gravissimo”, ha evidenziato Miranda.
“In un territorio evidentemente agricolo come quello di Capitanata, terra con poche opportunità di lavoro, incredibilmente l’agricoltura è stata magrissima per centinaia di giovani agricoltori di questo ultimo lustro, che hanno perso le risorse per il loro primo accesso. Tante imprese agricole hanno dovuto far fronte ai rischi e alla riduzione progressiva dei prezzi di mercato nelle diverse filiere solo con le loro forze o contraendo debiti bancari. A nulla sono servite le politiche pubbliche, che per loro sono state solo matrigne e improduttive. Sono spesso sui Monti Dauni e mi è capitato nelle ultime settimane di incontrare alcuni giovani coltivatori diretti campani. A pochi chilometri di distanza e sulle stesse colline, gli imprenditori irpini hanno potuto rinnovare il loro parco mezzi grazie al Psr e ai contributi erogati dall’amministrazione De Luca, mentre quelli dei Monti Dauni attendono, con le loro pratiche bloccate. 5 anni di potenziali investimenti sono stati sprecati per colpa di una politica assai miope. Questo fallimento totale, in una regione che fa dell’agricoltura e dell’agroalimentare le sue eccellenze ed uno dei motivi principali per i quali i nostri giovani restano al Sud, non può restare impunito. Dobbiamo sollevarci col voto e mandare a casa un centro sinistra fallimentare”, ha concluso.
Marco Trombetta sta girando già molto in provincia di Foggia tra le imprese agricole dei Cinque Reali Siti che forniscono la materia prima al settore delle industrie alimentari e anche sul Gargano con gli imprenditori turistici. “Emiliano ha vinto ma ha dimezzato il suo consenso, il M5S si avvia al 5% nei sondaggi che arrivano e la Lega è saldamente primo partito. Dobbiamo riprenderci la nostra amata Puglia”, dice col suo stile diretto in un suo abituale video social sui suoi canali, sempre più seguiti.