Il Giudice per le Indagini Preliminari presso il Tribunale di Foggia, accoglie l’istanza presentata dall’avvocato Mercurio Galasso per la revoca della misura dell’obbligo di dimora, alla quale era sottoposto dal 2 dicembre il sindaco di Serracapriola, Giuseppe D’Onofrio.
Con una sua ordinanza emessa questa mattina, 30 dicembre 2019, il gip di Foggia, Domenico Zeno, dopo aver acquisto anche il parere del pm, ha stabilito che sono venute meno le residue esigenze cautelari nei confronti di D’Onofrio.
“Rilevato che dal complesso delle attività di indagine svolte, anche di quelle difensive nonché dalle dichiarazioni rese dagli indagati nel corso dell’interrogatorio di garanzia – si legge nell’ordinanza del gip – devono ritenersi comunque sussistenti i gravi indizi di colpevolezza nei confronti del D’Onofrio, sebbene la vicenda complessiva vada ridimensionata perché è emerso che effettivamente il D’Onofrio ritenesse il Comandante della Polizia Locale una persona non affidabile perché schierata con i suoi avversari politici (si evince ciò dal contenuto delle intercettazioni ambientali), non avesse mai posto in essere i comportamenti minacciati (riduzione delle indennità, avviamento di procedure riguardanti il suo licenziamento da parte dell’Unione dei Comuni) e comunque conoscesse l’oggetto degli atti acquisiti dai carabinieri”.
Il gip sottolinea anche il fatto che dalle indagini è risultato che la persona menzionata dal denunciante nella presunta concussione riguardo un abuso edilizio, che il sindaco di Serracapriola, sempre a dire del denunciante, avrebbe fatto condannare per abusivismo edilizio, invece non avrebbe mai subito condanne.
Ancora, è emerso che sono stati acquisiti al patrimonio comunale loculi ritenuti abusivi realizzati presso il cimitero di Serracapriola. “Alla stregua di ciò – conclude il gip di Foggia – si ritiene, dato il quadro emerso, che siano venute meno le residue esigenze cautelari nei confronti del D’Onofrio”.