Bocciato nell’agosto scorso da Consiglio superiore dei Lavori Pubblici, il tunnel sotto l’Irpinia, la tratta Hirpinia-Orsara, continua a far discutere la classe dirigente meridionale. Di recente il premier Conte era stato ad Avellino e aveva assicurato di sbloccare i circa 600 cantieri in stop, rappresentati dalla fantomatica strada Lioni-Grottaminarda. Ora però si rendono pubbliche anche le “significative criticità e carenze” del progetto ferroviario della Napoli-Bari. E si mette in dubbio per la prima volta la sostenibilità ambientale ed ingegneristica della stessa opera.
Il gruppo Fs sostiene, da sempre e anche a dispetto dell’evidenza, che tutti i lotti della Napoli-Bari andranno in appalto “entro il primo trimestre 2020” e saranno operativi “entro l’inizio del 2021”, per terminare entro il 2026. Dunque, in sei anni (2021-2026), dovrebbe essere completato un tunnel di 27 km che – scrive il Consiglio superiore – è «un’opera di grande rilevanza ingegneristica»: “Al momento solo la galleria del Terzo Valico, in fase di costruzione, ha una lunghezza pari alla galleria Hirpinia qui considerata e al mondo sono operative o in fase di costruzione non più di una decina di gallerie con lunghezza simile o maggiore”.
In realtà si sa da tempo che si stava studiando ad una soluzione alternativa, che avrebbe potuto far risparmiare molte risorse, da destinare ai vari Cis delle province del Sud.