Circa 150 renzianissimi per il battesimo di Italia Viva con l’onorevole Ettore Rosato a Foggia. A coordinare i lavori tutti coloro che sono andati alla Leopolda capitanati da Ugo Fragassi, Iaia Calvio, Rosa Cicolella, Lorenzo Frattarolo, Antonio De Sabato, Dino Marino, Enrico Ciccarelli, Aldo Ragni. E con loro alcune new entries importanti socialiste come l’ex parlamentare Lello Di Gioia, Angelo Benvenuto, il consigliere comunale Giulio Scapato e Bernadette Cappelletta. Tra gli altri anche Valerio Ricci e suo padre, Michele, ex parlamentare. Assente invece Michele Vaira, che formalmente è ancora un responsabile dei circoli di Azione Civile, ma è freddo sul progetto Italia Viva.
I socialisti hanno invitato anche il sindaco Franco Landella a partecipare. Il quadro è molto fluido. Rosato ha ribadito che in Regione Italia Viva cerca una candidatura alternativa ad Emiliano. “Non parteciperemo alle Primarie, non siamo contro Emiliano, ma contro i suoi metodi”, ha detto. Siete pronti alle vostre liste? Stizzito ha risposto di sì a l’Immediato. “Siamo pronti”.
La presenza di Landella ha lasciato più di un dubbio sulla permeabilità di Forza Italia al renzismo. Il quarto polo non c’è ancora, ma il malessere degli azzurri nei confronti del salvinismo è concreto.
“La Puglia è un bellissimo territorio, ha un quid di velocità in più – ha esplicitato Rosato – Ci sono stati anni straordinari di slancio con Nichi Vendola, dobbiamo mettere in campo energie. Ci saremo con la consapevolezza che si può fare meglio di adesso. Penso ai contenuti non alle persone. Ilva sì, Ilva no? Io sono sempre con chi combatte la demagogia. Il tap non è un luogo indifferente per l’autonomia energetico del Paese. Ma Italia Viva non verrà mai a dire quali scelte dovete fare nella vostra città. Il concetto di autonomia in un partito è una cosa seria. Quello che conta è che il futuro di questa regione lo decideranno gli aderenti ad Italia Viva sui territori. Ci daremo presto un’organizzazione. Arriveremo al 20% i dirigenti di Italia Viva devono stringere molte mani”.
I prossimi coordinatori provinciali di Italia Viva potrebbero essere Aldo Ragni e Iaia Calvio o in alternativa Katia Colella.
In sala al Cicolella di sono visti alcuni sindaci come Raimondo Giallella di Pietramontecorvino ed ex dem come Fusco di Lucera, Michele Salatto, Luigi Presutto e Sergio Clemente. Prima dell’intervento di Rosato alcuni volti nuovi hanno lanciato le loro parole d’ordine.
Antonio De Sabato, primo dei non eletti della lista di Leo Di Gioia, ha parlato di un partito dinamico e ha proposto in consiglio comunale l’istituzione di una Commissione speciale contro l’istigazione all’odio e all’antisemitismo. Chiara D’Errico da Vieste si è appellata ai 2 milioni di giovani che hanno lasciato il Paese. Katia Colella ha citato il precetto di Darwin.
“La specie che sopravvive non è quella più forte ma quella che resiste meglio e che si adatta al cambiamento. Noi di Italia Viva siamo quelli più adatti ad accogliere storie ed esperienze politiche diverse. Per me Italia Viva è evoluzione, tutto quel che è fuori Italia Viva è involuzione, regressione”.
Matteo Vigiani di Apricena ho fondato un comitato di Azione Civile per rinnovare la politica: il paese del marmo e della pietra è stato il primo centro della provincia ad accogliere Renzi nel 2012.
“Siamo in un’epoca devastata dall’odio. Abbiamo bisogno di un’ampia area moderata. Dobbiamo essere l’esatto opposto della piazza San Giovanni del centrodestra dove c’era una atmosfera ripugnante”. Le sue parole non hanno lasciato indifferente Landella che in quella piazza ci è andato convintamente.
Tutto è in evoluzione: il disfacimento di Forza Italia fa riflettere molti. “Renzi lo seguivo da sempre, nel PD mi sentivo figlia di un dio minore. Bisogna liberarsi da schemi e fare camminare le idee e costruire una casa dove tutti siamo costruttori. Le ragioni dei giovani sono prioritarie, possiamo giocare in attacco e non in difesa. È centrale il ruolo della scuola”, ha evidenziato la docente Rosa Cicolella.
“Noi donne non abbiamo bisogno di principi”, ha arringato alla fine. “È il sale della democrazia, all’invito di Lello Di Gioia ho risposto e ho voluto salutare Ettore Rosato mi auguro che Italia Viva possa abbattere la politica dell’odio. Tutti vogliamo il bene del Paese”, ha osservato il sindaco di Foggia citando l’amico democristiano irpino Donato Bruno.
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A l’Immediato Landella ha confermato di essere nel centrodestra con Salvini. Ma ha anche aggiunto: “Dobbiamo superare gli steccati, veniamo dalla Dc, la storia ci ha portato su posizioni diverse, oggi le differenze sono labili”. Con lui Lello Di Gioia, secondo il quale Italia Viva è il partito del riformismo. “Noi socialisti siamo sempre stati riformisti, oggi Italia Viva riprende quella stagione e la mescola al futuro superando le vecchie ideologie”. È convinto del futuro Ettore Rosato.
“Guardiamo avanti- ha rimarcato- c’è una incredibile velocità. A questa velocità deve corrispondere una politica che sappia progettare: guai alla politica che non sa pensare all’oggi ma non sa contribuire alla progettazione del domani. Dobbiamo guardare si prossimi 10 anni. Se non lo facciamo noi, chi lo fa? Perché siamo nati? Ognuno di noi poteva stare nella propria casa, ma il senso di inoperosità che si respirava era tremendo: Salvini in costume dalla spiaggia faceva il suo mestiere, stava guardando la parabola dei suoi consensi. Senza Matteo Renzi oggi l’Italia sarebbe diversa, sarebbe peggio. Ogni volta che passava una barchetta la si fermava, per non parlare dei problemi reali. Avevamo bisogno di mettere le mani sui problemi reali. Noi ci siamo buttati per costruire una cosa diversa a nuova. Non c’è più il centrodestra ma una destra a trazione salviniana e di CasaPound. Dall’altra parte non c’è più il centrosinistra, ma la sinistra che vuole usare gli strumenti del secolo scorso per i problemi nuovi di una società moderna.
Noi non siamo il partito di centro, ma il partito del futuro, una casa aperta a tutti. È difficile fare un grande partito aperto. Fare un piccolo partito è molto semplice, farne uno grande è una sfida perché bisogna mettere passione. Ci sono consiglieri di centrodestra e di centrosinistra in tutta Italia che vogliono aderire. Come si fa? Ringrazio il sindaco Landella, questo sarà il partito degli amministratori. Costruiremo sugli amministratori le fondamenta di Italia Viva, chi c’è di più autorevole dei sindaci, scelti dai cittadini? Dobbiamo trovare formule diverse per il futuro.
Il tempo dei coltelli alle spalle è quello che più ha fatto male alla politica. Abbiamo davanti una bella sfida. Con 10 euro di tessera pianteremo tanti alberi, Ugo lo sa”. Piena fiducia al Governo e a Conte. “Per noi il Governo deve andare avanti fino al 2023. No ad elezioni subito”.