“Aspettiamo notizie dal Sindaco per le educatrici licenziate ingiustamente. Non è giusto che queste donne vengano ancora umiliate e lese nella loro dignità di lavoratrici”. È netta la consigliera comunale di Fratelli d’Italia del Comune di San Giovanni Rotondo Nunzia Canistro, ex assessore del paese di San Pio con l’amministrazione Cascavilla.
Il caso è quello dell’asilo comunale di Via Lauriola, condiviso con l’ambito del Gargano interno del Piano sociale di zona.
Nel 2017, con il cambio di appalto, la nuova cooperativa che vinse non rispettò la clausola di salvaguardia e licenziò le lavoratrici al servizio da 10 anni, 5 donne, di cui 4 educatrici e una operatrice. Nel passaggio non sarebbe stata rispettata la clausola e sono state assunte nuove donne.
Le donne fanno ricorso alla sezione lavoro e in primo grado perdono perché il giudice offre loro una transazione a due ore alla settimana. In appello le lavoratrici vincono, viene riconosciuta loro la clausola di lavoro e devono essere quindi reintegrate dal 2017, con tutti gli stipendi persi. Ma il consorzio non le reintegra e fa ricorso alla Cassazione. Ora, nonostante la sentenza sia immediatamente esecutiva con la sentenza d’appello datata febbraio 2019, notificata alla nuova amministrazione del piddino Michele Crisetti, il Comune, che è stazione appaltante e ha funzione di controllo, lascia correre e addirittura slitta i termini della nuova gara per i servizi dell’infanzia in scadenza. Dal 1 settembre, non solo non c’è il servizio, ma l’amministrazione licenzia le secondo educatrici per affidare l’asilo ad una ditta esterna, con un affidamento diretto, entro i 40mila, con un terzo gruppo di lavoratrici.
Anche le seconde sono rimaste a casa e nel frattempo i bambini, da due mesi, circa 50 su 3 classi, sono con nuove educatrici.
Morale della favola ora il personale a San Giovanni è in esubero, tra vecchie e nuove lavoratrici, e qualcuno vocifera di dividere le ore per assumerle tutte, part time.
A l’Immediato Canistro è schietta: “Non è giusto che i bambini vedano mortificata la continuità didattica, occorre tutelare i bambini, trovo vergognoso cambiare le insegnanti dal punto di vista pedagogico. È vergognoso che il Comune non abbia tutelato le lavoratrici pur in presenza di una sentenza, così come oggi che abbia messo alla porta il secondo gruppo. Parliamo di donne lavoratrici, che si vedono lese da altre donne, è una guerra dei politici che crea una donna tra poveri. Le prime donne ad essere state cacciate hanno il diritto di essere tutelate”.