Lungo dibattito in Consiglio Comunale a Foggia sulla proposta di una commissione di garanzia e controllo su iniziative intraprese dalla precedente amministrazione nel settore delle politiche sociali.
L’iniziativa è ormai il cavallo di battaglia dell’ex candidato sindaco del centrosinistra Pippo Cavaliere, che ha condotto gran parte della campagna elettorale fino alla denuncia finale lamentando la presunta scarsa trasparenza e limitata efficacia delle politiche di welfare dell’assessorato all’epoca guidato da Erminia Roberto.
Il relatore della proposta firmata da tutte le minoranze ha evidenziato nel suo intervento che “la programmazione sulle politiche del Piano Sociale di Zona ha posto in essere delle azioni centrate sul bisogno i cui esiti non sembrano aver prodotto un efficace risultato, tenuto conto delle risultanze emerse dallo studio Cottarelli dell’Università Cattolica di Milano, che ha relegato la Città di Foggia all’ultimo posto della graduatoria nazionale che analizza con metodi scientifici l’utilizzo delle risorse rispetto agli obiettivi perseguiti”.
Secondo Cavaliere “non sono mancate valutazioni molto critiche sulle azioni poste in essere nelle politiche sociali, alcune delle quali sono parse vischiose e viziate da evidenti intenti clientelari che hanno indotto il sindaco a revocare alcuni atti non senza preannunciare la necessità di approfondire nelle forme dovute una verifica delle modalità seguite nell’adozione degli atti”.
Nella proposta Cavaliere ritorna sul tema del “rispetto delle procedure applicate in ordine alla concessione di benefici economici a persone o soggetti associativi”.
Cavaliere ha anche abbozzato ad un caso, raccolto dalla collega Annarita Palmieri, di una donna a cui, a suo dire, sarebbe stato promesso un contributo con un chiaro “scambio” elettorale. La donna a quanto sembra avrebbe gli atti per dimostrare la sua parola.
Dal centrodestra si è molto polemizzato sulla proposta di Cavaliere, sebbene in tanti capeggiati da Bruno Longo ritengano utile assecondare il centrosinistra in questa richiesta di indagine.
L’azzurro Raffaele Di Mauro in particolare però ha smontato l’efficacia della commissione, citando gli articoli del regolamento consiliare.
“Noi abbiamo già funzioni di indirizzo e controllo perché nella nostra attività politica amministrativa siano chiamati a controllare.
La nostra funzione di controllo non si può espletare in 3 mesi, 90 giorni. C’è poi la composizione paritetica, i consiglieri toglierebbero del tempo alle altre commissioni, per poi vedere il teatrino della politica. A questo non ci sto. I risultati devono portati in consiglio
La nostra funzione dura 5 anni. Rilancio alcune parole di Pippo Cavaliere, la risposta sta nella collaborazione tra sindaco e Palmieri con cui si è aperto un dialogo. Non nelle commissioni in cui si va a perdere tempo e si lanciano occhiatine”.
Erminia Roberto dal suo canto si dice pronta alla commissione sul suo operato e nel suo intervento ha sottolineato di aver lavorato in solitudine in assessorato, senza che mai nessuno dall’opposizione le abbia suggerito azioni o correttivi.
Ma i colleghi si sono opposti, alcuni come Gino Fusco si sono detti addirittura offesi dalla proposta. Anche Max Di Fonso ha attaccato le minoranze.
“Questa commissione vuole dare un supporto ai consiglieri e all’assessore Vacca, considerati i precedenti di Erminia Roberto”, è stato il commento della dem Lia Azzarone.
“Gli atti politici vanno condivisi prima, oggi non siamo in ritardo, ma azzeriamo le posizioni. Scomodare Cottarelli per i problemi di Foggia mi sembra eccessivo”, ha argomentato Lucio Ventura.
“Non spetta a noi giudicare nessuno, ma abbiamo preso atto in campagna elettorale il dirigente Dicesare ha revocato 4 determine, allora qualche errore è stato commesso. In 5 anni il servizio agli anziani è diminuito di 130 ore”, ha specificato il capogruppo PD Lino Dell’Aquila.
La discussione è ancora in corso in aula, ma la maggioranza è orientata a bocciare la richiesta.