L’agguato ai danni di Giovanni Cristalli, 34enne pregiudicato del luogo, ritenuto vicino al clan Raduano, ha scosso l’intera comunità. Attraverso una nota, il sindaco, Giuseppe Nobiletti, ha fatto sapere di essere “molto amareggiato per quanto accaduto e chiede maggiore collaborazione ai suoi concittadini e soprattutto alle Forze dell’Ordine per individuare gli autori del tentato omicidio”.
“L’episodio di oggi – aggiunge – è il più grave che sia mai successo a Vieste. Sparare in pieno giorno, nel centralissimo corso Fazzini, a due passi dal municipio con la gente che passeggiava, con i ragazzi a giocare in villa e con gli ultimi turisti di una lunghissima stagione estiva seduti al bar a gustare un gelato, è una cosa a dir poco allucinante. Per poco non ci sono stati morti. Poteva verificarsi una tragedia come quella di San Marco in Lamis. Per fortuna si è trattato solo di un ferimento. Pensavamo di aver finalmente chiuso la stagione degli attentati, degli omicidi, invece il fuoco cova sotto la cenere. Ci siamo trovati nel bel mezzo di una sparatoria alle 3 del pomeriggio. Non è da città civili, ancor di più per una località turistica come Vieste. Siamo pronti a reagire, non abbiamo paura ma chiediamo per l’ennesima volta un intervento massiccio da parte dello Stato perché questi episodi a Vieste non devono più ripetersi. Mi appello soprattutto al prefetto di Foggia. Non è concepibile che si spari alle tre del pomeriggio nel cuore della città, e soprattutto che questi malviventi si trovino ancora in libertà. È necessario che venga fatta una pulizia radicale in questa città, indispensabile per la vita dei nostri concittadini e dei turisti. Ancora una volta l’immagine di Vieste è stata macchiata. Ora basta”.
Sul grave caso di cronaca sono intervenuti anche tutti i portavoce pentastellati della provincia di Foggia. “Ieri a Vieste si è verificato l’ennesimo grave episodio di criminalità, tra l’altro in pieno centro, che ha terrorizzato cittadini e turisti inermi. Se qualcuno si era illuso che la lotta alle mafia foggiane e garganiche stesse per essere vinta, quanto successo ieri ci ricorda che la strada è ancora lunga e che l’intensità del contrasto alle mafie e alla criminalità comune deve aumentare. Siamo vicini alla cittadinanza di Vieste, ancora una volta colpita dalla tracotanza e dalla ferocia cieca dei criminali. Le brillanti operazioni portate a termine negli ultimi mesi da magistratura e forze dell’ordine testimoniano che molto si sta facendo ma – come è evidente – tantissimo ancora c’è da fare per debellare questa cancrena mafiosa che opprime il Gargano e tutta la Provincia di Foggia. Lo scatto in avanti definitivo dell’opera di contrasto alle organizzazioni criminali potrà compiersi solo quando vi parteciperanno i cittadini, quando le persone oneste e perbene, che costituiscono la stragrande maggioranza, non si volteranno dall’altra parte per paura o indifferenza ma saranno pronte a denunciare. Oltre al prezioso lavoro delle Forze dell’ordine e della magistratura è necessario, infatti, che il contrasto alle mafie parta dal basso, dalla dimensione quotidiana e familiare, dalle scuole e dai luoghi di aggregazione. La cosiddetta ‘antimafia sociale’ deve e può dare il suo prezioso contributo, su un percorso che sarà necessariamente lungo e tortuoso, in cui sarà fondamentale la partecipazione e il coinvolgimento di tutti”.