Il Gargano è l’orgoglio della provincia di Foggia. Con i suoi magici paesaggi e le sue leggende attira ogni anno una moltitudine di turisti italiani e stranieri. Come ogni tesoro va conservato, custodito e protetto dagli assalti non più dei pirati, ma dei rifiuti che il mare porta con sé o che vengono abbandonati da persone prive di educazione civica. “Sappiamo che la pulizia del mare è uno dei grandi problemi del pianeta e che sono state emanate molte leggi per la protezione dell’ecosistema – spiega l’associazione Pulizia e Protezione Costa Garganica -. Infatti non è solo un problema estetico, ma di salute pubblica. Ogni minuto l’equivalente di un camion di plastica finisce nell’oceano provocando la morte di pesci, uccelli, cetacei e tartarughe. Sono 700 le specie animali vittime.
La plastica e altri rifiuti dannosi vengono assimilati da pesci che noi mangiamo e finiscono nel nostro stomaco. Come spesso succede, quando le istituzioni hanno difficoltà a fronteggiare un problema di interesse comune, nascono tra i cittadini associazioni di volontariato. Così è stato per l’Associazione Pulizia e Protezione Costa Garganica, nata quest’anno a Vieste per iniziativa di un gruppo di persone innamorate del mare – raccontano -. Il presidente, l’ingegnere Oscar Carrara e un gruppo di professionisti di Vieste e Foggia questa estate hanno dedicato parte del loro tempo libero per pulire le spiagge, liberando dai rifiuti, come prima iniziativa , la grotta dei Pipistrelli ubicata all’inizio del lungomare Mattei a Vieste. Tolte le vesti (non solo in senso metaforico) di insegnante, medico, avvocato e indossate quelle da semplici cittadini, queste persone hanno raccolto con mezzi di fortuna circa 400 sacchi di plastica, polistirolo, vetri e vari oggetti abbandonati, come bombole e galleggianti.
Hanno disostruito una grotta sotterranea lunga 80 metri abitata da pipistrelli, restituendo alla natura quello che era stato tolto. Molti turisti di passaggio si sono uniti spontaneamente all’iniziativa . Purtroppo solo il 6% della plastica finisce in spiaggia o galleggia in superficie; il resto affonda nei fondali marini. Per questo l’associazione si è posta come obiettivo l’acquisto di una imbarcazione specifica per pulire i fondali, per cui sta raccogliendo dei fondi e cercando sostegno nelle istituzioni.