“Non mi cacceranno dalla Lega”. È determinato Alfonso Fiore, secondo degli eletti in Lega dopo lo special one Massimiliano Di Fonso. Entrambi, insieme a Liliana Iadarola, che ormai si è dichiarata indipendente, erano stati raggiunti, come si ricorderà, da un comunicato del commissario regionale salviniano Luigi D’Eramo che congelava la loro condizione e li estrometteva dal partito. Nel frattempo sono avvenute le nomine nelle varie segreterie provinciali, con il soddisfacimento delle istanze sia di Antonio Vigiano, che solo pochi mesi fa si era contrapposto a Luigi Miranda per essere il candidato sindaco alle Primarie del centrodestra, sia dello stesso Miranda, divenuto responsabile dell’organizzazione e componente del direttivo regionale insieme a Raimondo Ursitti.
Nessuno nella Lega ha difeso i due campioni di consenso, che sono stati messi all’angolo e non si sono visti neppure all’incontro al D-Campus con i parlamentari Massimo Casanova, deputato europeo e patron del Papeete, e Rossano Sasso, tornato alla segreteria della terra di Bari.
Oggi Fiore mostra spavaldo la sua tessera da socio sostenitore rinnovata della Lega ai vari responsabili del tesseramento provinciale e regionale, Silvano Contini e Joseph Splendido. “Mi hanno sempre detto che non sono tesserato e invece la tessera l’ho avuta direttamente a Pontida. Che faranno adesso D’Eramo e gli altri?”, chiede con curiosità a l’Immediato.