Prosegue con massimo impegno l’azione sinergica di prevenzione e contrasto da parte delle forze dell’ordine, coordinate dalla Prefettura, al fenomeno del caporalato e allo sfruttamento lavorativo in agricoltura nel Foggiano. Nel corso della Conferenza permanente e della Cabina di regia che sovraintende la Rete per il lavoro agricolo di qualità, proprio per contemperare interessi diversi, da una parte il rispetto dei diritti dei braccianti, e dall’altra favorire una “buona agricoltura”, il prefetto Raffaele Grassi, anche nella veste di commissario straordinario per l’area di Manfredonia, ha promosso l’idea di rivedere i protocolli operativi stipulati negli anni precedenti, con la finalità di varare, d’intesa con tutti gli enti interessati, un nuovo protocollo che, avendo come punto di riferimento i Centri per l’impiego, quali filtri legali per il reclutamento di manodopera e canale privilegiato per l’incontro domanda ed offerta di lavoro, tenga conto delle “buone prassi” e definisca interventi nei seguenti settori: Formazione dei datori di lavoro; Collocamento della manodopera; Trasporto della manodopera; Sostegno d’iniziative nel lavoro agricolo di qualità, d’intesa con l’INPS.
Ciò allo scopo di dare vita ad uno strumento flessibile per sostenere con rinnovata efficacia il percorso di legalità intrapreso.
Nei prossimi giorni verranno definiti i contenuti, che gli attori interessati sono stati invitati ad elaborare per la parte di rispettiva competenza.
Sotto il profilo della prevenzione, continuano, intanto, le attività della Task Force interforze con l’Ispettorato territoriale del lavoro, nonché quelle dei reparti destinati delle rispettive forze dell’ordine, che svolgono un lavoro finalizzato a riscontrare irregolarità ed illeciti da parte di chi, in qualsiasi modo, agevola il caporalato, avendo cura di verificare il rispetto delle regole da parte dei datori di lavoro.
I risultati della task force dall’1 maggio al 31 agosto 2019: 54 ispezioni effettuate, 44 aziende irregolari, 626 lavoratori controllati, 69 lavoratori irregolari e 112.016 euro di importi “introitati” per lavoro nero.