
Tornano ad accendersi i riflettori sul sanseverese Raffaello Bucci detto “Ciccio”, l’ultras della Juventus trovato morto nel 2016 sotto al viadotto autostradale di Fossano. Per la procura non ci sarebbe più alcun dubbio, il decesso di Bucci sarebbe scaturito da omicidio e non da istigazione al suicidio. La procura di Cuneo ha cambiato da mesi, nel più stretto riserbo, l’ipotesi di reato. La notizia è stata confermata all’Ansa dal procuratore di Cuneo, Onelio Dodero. Il cambio del capo d’imputazione è emerso con gli arresti dei capi ultrà della Juventus, nell’ambito dell’operazione Last Banner che nelle scorse ore ha decapitato la Curva Sud con 12 misure cautelari a carico dei vertici degli ultras bianconeri.
Bucci era collaboratore di Dino Mocciola – lo riporta Il Fatto Quotidiano –, capo ultrà dei Drughi finito in carcere nel blitz della Digos di Torino, che lo aveva poi allontanato ed era poi diventato collaboratore del “Supporter liaison officier” della Juventus per la gestione dei gruppi della curva. Pochi giorni prima della sua morte, Bucci era stato interrogato dalla procura di Torino per i rapporti tra ‘ndrangheta e ultras portati alla luce nell’inchiesta Alto Piemonte.
Dalle carte dell’indagine era anche emerso che l’ultras di San Severo era un informatore dell’Aisi, il servizio dell’intelligence di sicurezza interna. A chiedere di indagare ancora sulla morte, inizialmente archiviata come suicidio, è stata la compagna Gabriella. Lo scorso 1 aprile la salma è stata riesumata dal cimitero di Cuneo. Ai pm Bucci aveva raccontato dei biglietti e del bagarinaggio allo Juventus Stadium (oggi Allianz Stadium): “Il business c’è. Il gruppo si autofinanzia e in qualche modo deve avere un ricavo, quindi qualche sovrapprezzo c’è”.
Nell’interrogatorio, alle domande su Rocco Dominello, ultras influente legato alle cosche di Rosarno e garante della “pace” in curva, Bucci era andato in confusione – si legge ancora su Il Fatto -. D’altronde l’ultima volta che si erano visti era il settembre 2014, mentre con Mocciola c’erano stati incontri più recenti: “Qualche giorno fa l’ultima volta. I rapporti sono rimasti buoni con lui”. Incalzato sulle ragioni del suo allontanamento, poi, ricorda alcuni dettagli: “Sono stato aggredito, ma non ho fatto denuncia”.