Il gong arriverà tra meno di 24 ore, alle 12 di domani. Poi, solo dopo le opportune valutazioni si scoprirà a chi sarà affidato il titolo sportivo della squadra di calcio della città di Foggia. C’è grande attesa ma anche timore e preoccupazione dopo il continuo via vai di nomi, incontri, contatti e speranze. Da Claudio Anellucci al ritorno del faccendiere Raffaello Follieri, passando per gli imprenditori locali Capobianco, Di Carlo e La Torre. In corsa anche Sario Masi, già sentito da l’Immediato nei giorni scorsi.
Ma quali saranno le buste effettivamente protocollate che finiranno sulla scrivania del sindaco di Foggia, Franco Landella? Intanto dallo scorso 4 luglio è online l’avviso pubblico per la procedura esplorativa per l’acquisizione di una o più manifestazioni di interesse da parte di società o associazioni sportive per l’acquisizione della squadra di calcio per il campionato 2019/2020 che ripartirà, inevitabilmente, dalla Serie D.
Uno dei primi nomi circolati è stato quello del procuratore sportivo romano Claudio Anellucci, agente FIFA ed ex procuratore di Edinson Cavani, che contattato dalla nostra redazione ha voluto precisare la sua posizione. “So che in queste settimane si è fatto il mio nome, qualcuno ha ricordato la mia vicinanza all’imprenditore campano, Antonio Esposito interessato a rilevare le sorti del club qualche anno fa. Sono stato etichettato in un modo che non mi è piaciuto molto, ma ci tengo a precisare che all’epoca dei fatti, dopo l’incontro con il sindaco tutto sembrava poter andare per il meglio, poi fu proprio il primo cittadino a fare delle scelte diverse e dunque, Esposito fece un passo indietro. In 24 anni che faccio calcio credo di aver fatto qualcosa di buono e cercherò sempre di fare del mio meglio”, ha precisato l’agente che nel 2014 portò in rossonero l’attaccante Miguel Ángel Sainz-Maza.
Come sono iniziati i contatti con il Foggia? Cosa è emerso dall’incontro segreto tenutosi a Roma col primo cittadino?
Diverse settimane fa sono stato contattato da alcuni amici che mi chiesero se avessi la possibilità di salvare il club. Sì, c’è stato l’incontro col sindaco Landella e subito dopo, insieme al mio gruppo di lavoro, ci siamo riuniti e abbiamo dato la nostra disponibilità per iniziare a lavorare sulla proposta.
Ci sono buone possibilità che la vostra busta protocollata finisca sulla scrivania del sindaco?
Assolutamente sì, domani mattina la consegnerò personalmente in Comune.
Cosa pensa della situazione attuale del Foggia e dell’improvvisa scomparsa dal calcio professionistico dopo appena due anni di Serie B?
Conosco Foggia, è una piazza che meriterebbe un palcoscenico maggiore. Ma un pubblico così all’altezza meriterebbe anche una società all’altezza. Per questo abbiamo scelto di partecipare a questa sorta di competizione, staremo a vedere chi la spunterà e se ci sarà una società migliore della nostra. Di certo mi piacerebbe che chiunque si attribuirà il titolo sportivo rispecchi al meglio quei valori sottolineati nel bando dal sindaco Landella: progettualità a breve e lungo termine, solidità economica e trasparenza. Ecco, proprio quest’ultima richiesta mi piacerebbe che fosse rispettata in pieno da tutti.
Sensazioni dell’ultima ora?
Stiamo lavorando, non posso aggiungere altro.
Bocche cucite sui dettagli della trattativa legata ad un fondo di investimenti estero e sui nomi degli imprenditori coinvolti nell’operazione, uno tra tutti il noto manager romano Vincenzo Elifani. Domani alle 12 scadrà il termine per presentare la domanda.