Sui social – dopo l’articolo di ieri de l’Immediato – si sprecano gli endorsement pubblici per l’ex amministratrice Anna Paola Giuliani, la cui riconferma all’assessorato alla Cultura viene reclamata a furor di popolo da tutto il mondo della cultura foggiano a livello trasversale. Il totonomine impazza, nel centrodestra foggiano di Franco Landella, che ha sbaragliato la concorrenza di un centrosinistra extralarge che si sentiva già ipersicuro di vincere, gli equilibri sono sottilissimi.
Chi non mira ad essere riconfermato, anzi ha dichiarato alla coalizione la propria “indisponibilità alla carica” è il veterinario e politico di lungo corso Ciccio D’Emilio, ex assessore all’Urbanistica, apprezzato per la sua capacità di mediazione in Regione a all’Anci, ma oggi proiettato nuovamente ad un ruolo politico in aula.
“Ho altri progetti per il mio futuro – racconta alla nostra testata in un noto bar del centro, dal nuovissimo dehor, accanto all’amico Oronzo Orlando -, mi piacerebbe cimentarmi nella sfida delle regionali del 2020 con i Fratelli d’Italia”.
Ma non è un agone molto difficile? Non entrerebbe in competizione con Giannicola De Leonardis? “Nulla è facile ma credo di poter dire la mia, voglio giocarmela. Quanto a Giannicola potrebbe avere altre aspirazioni. L’urbanistica è stata una delega che mi ha dato davvero tanto, molti chiedono che possa essere ancora io l’assessore, ma voglio aprire una nuova stagione”.
Il possibile voto anticipato alle Politiche potrebbe rimescolare molte carte nella politica locale, così come la guerra che sta per travolgere il centrosinistra in Regione. Per alcuni però D’Emilio fa bene a farsi di lato, dal momento che negli anni all’Urbanistica ha creato qualche “zavorra”.
“Dobbiamo vedere i risultati. Comparto 28, Housing sociale, Piano del Salice, Quartieri del Settecenteschi, 167 finito amaramente con l’abbattimento della palazzina. Cosa ha fatto Ciccio D’Emilio all’Urbanistica?”, si chiede qualche politico amico dell’Ance. Nei Fratelli d’Italia, come si sa, c’è la grana Erminia Roberto, fortemente invisa a tutta la coalizione. Non è escluso che possa essere nominato un esterno o un non eletto per i Servizi Sociali. Intanto ieri sera alcuni campioni di consenso hanno siglato dei patti ai tavoli di un noto ristorante del triangolo del food di periferia.
Leo Iaccarino, visto in compagnia dell’amica Paola Parisi di Puglia Recupero, potrebbe puntare per una sua referente all’assessorato all’Ambiente mentre Francesco Morese potrebbe essere spostato ai Lavori Pubblici, se la coalizione non dovesse accettare il ritorno di Antonio Bove, caldeggiato da Landella.
Iaccarino sembra però proiettato sulla presidenza del consiglio, perché secondo tanti è improprio che il più suffragato Massimiliano Di Fonso occupi quel ruolo senza mai essere stato consigliere comunale. “Sarebbe come dare una Ferrari ad uno appena patentato”, è la metafora che circola in Forza Italia. Unica casella certa per ora, quella del vicesindaco, Luigi Miranda, con la Lega che vuole anche il controllo dellla Polizia Municipale insieme alla sicurezza.
Claudio Amorese, come confida il suocero Bruno Longo non vorrebbe tornare all’Annona ma preferirebbe occuparsi di Scuola ed Università, con la Pubblica Istruzione, ma è stato chiamato a dare continuità al settore fin qui amministrato, che è fortemente in crescita, che beneficerà di molti finanziamenti, se si considera unito alla mobilità. Al bilancio ha qualche velleità Raffaele Di Mauro, che però potrebbe pagare lo scotto di essersi piazzato per ultimo pur essendo segretario provinciale.
“Il pallino di Franco Landella è di recuperare Bove, Morese e Cangelli. Nessuno vuole entrare in Giunta da eletto, Il modello Longo ha fatto strada. Sulla Cultura, non ho nulla contro Anna Paola, ma dobbiamo comprendere che spettacolo è diverso da cultura. In questi 5 anni non ha fatto nulla per valorizzare la destra, in città di sinistra si facevano festival sui cento anni dei Fasci, sul Futurismo, su Marinetti, sull’architettura razionalista e noi con le borgate che abbiamo nulla. Può ancora recuperare”, è il commento di Longo.