Finora il geometra Ortensio Demaio, dopo le accuse rivolte alla lista pentastellata del candidato sindaco di Foggia del M5S Giovanni Quarato, aveva preferito non rivelare ulteriori dettagli sulla condizione attuale della famiglia del compianto ingegner Antonio Bruno, progettista della pista del Gino Lisa per Aeroporti di Puglia per non nuocere alla sua parte politica. Ma ora che il MoVimento non ha raggiunto il ballottaggio, ha deciso di svelare alcuni accadimenti di qualche mese fa, che oggi, alla luce dei risultati e di alcuni apparentamenti, a lui e a suo figlio Antonio, erede professionale dello studio Bruno e sostituito dalla lista a cinquestelle, appaiono più chiari.
Complottismi, fantapolitica, malizia, castelli in aria? Per Demaio parlano i fatti, come racconta a l’Immediato. Fatti che sono stati raccolti anche in un documentato esposto, inviato alla Procura della Repubblica.
“Tutto parte una sera al Wasabi, era il 27 febbraio 2019, giorno in cui c’è stato un incontro tra me Rosa Barone, Mario Furore e Giuseppe Mainiero – riferisce il geometra pentastellato della prima ora -. L’incontro verteva sulle questioni appese dell’ingegner Bruno, mai pagato né per la pista né per il suo studio da energy manager al Comune di Foggia e Mainiero si era offerto di aiutarci. 370mila euro quale onorario per la progettazione definitiva della pista non sono mai stati liquidati”. Demaio cita il codice degli appalti, a suo avviso il problema sta tutto in che cosa la legge definisce che sia la ‘Progettazione definitiva’, che è quella sottoposta ai parere dei vari enti. Nel caso dell’ingegner Bruno l’errore fu della stazione appaltante, che lo nominò Rup pur essendo il tecnico e anche l’estensore della progettazione. Una incompatibilità questa che sia l’Anac sia il nuovo codice degli appalti condanna, per appalti superiori ai 500mila euro.
“AdP aveva affidato a Bruno sia la progettazione sia il ruolo di Rup. Tutta la documentazione e i vari pareri inclusi la Via sono state richieste in forma diretta all’ingegnere Bruno, ma l’incompatibilità persiste tuttora perché un altro progettista, D’Auria, che adesso è il Rup. È cambiato solo il direttore dei lavori che guarda caso è l’ingegner Pippo Cavaliere, candidato col centrosinistra. Oggi comprendo alcuni silenzi di Rosa Barone il giorno della posa della prima pietra, quando Landella ha ricordato il lavoro dell’ingegner Bruno, e anche l’apparentamento di Mainiero”.
Demaio parla anche di un possibile illecito arricchimento da parte dei nuovi tecnici che con la supervisione dello Studio Valle di Roma sono subentrati sulla pista. Bruno e suo figlio collaboratore dello studio avevano già depositato il progetto per dei passaggi sotterranei dell’Anas.
“A febbraio Mainiero pensava ancora di poter rappresentare una alternativa e di allearsi col Movimento 5 Stelle, le cose sono andate diversamente e ora sono tutti con Cavaliere”, conclude Demaio.