Teledauna, Telefoggia e Teleblu. I confronti televisivi tra i due candidati sindaco di Foggia, Franco Landella del centrodestra e sindaco uscente, e Pippo Cavaliere del centrosinistra extralarge ampliato ai due outsider Giuseppe Mainiero e Giuseppe Pertosa, stando a molti commenti di tifosi e telespettatori, son finiti 1 a 1.
Nel primo, quello di Teledauna condotto da Attilio De Matteis, Franco Landella è apparso sicuramente più carico, battagliero e anche con la battuta pronta, laddove invece Cavaliere scontava forse una necessità di rodaggio. Dopo aver tanto atteso e cercato il confronto, al primo match l’ingegnere era leggermente incerto sui temi. Anche sul Teatro Giordano, suo tema principe, si è fatto sferzare dei colpi dall’avversario, come quando sarcasticamente ha detto “se foste rimasti voi del centrosinistra chissà quanti anni ancora sarebbe rimasto chiuso”.
A TeleFoggia con Micky de Finis, il direttore Carmine Troisi e i giornalisti ospiti, Paola Lucino e Michele Loffredo, se l’è cavata meglio Cavaliere, reduce dalla conferenza stampa sul caso scottante degli affidamenti dubbi alle associazioni sociali con parenti e nominati. Negli studi di TeleFoggia l’ingegnere si è difeso e ha contrattaccato, col consueto stile flemmatico e ironico.
Ma veniamo al terzo, previsto ieri a Teleblu, organizzato in collaborazione con la nostra testata e condotto da Enrico Ciccarelli, modulato secondo il metodo Sky, con un contraddittorio regolamentato, che avrebbe potuto decretare la vittoria di uno e dell’altro e che era stato anche immaginato con una regia molto dettagliata, tutta centrata sui primi piani per indagare nella psicologia dei contendenti, che rinvia agli albori della tv con lo scontro Nixon-Kennedy.
Ebbene, il confronto di Teleblu ha visto la presenza solo dell’ingegnere, dal momento che il sindaco Landella, in un tira e molla, ha ritenuto di non partecipare, per la presenza in studio della giornalista Antonella Caruso, che è stata al primo turno rappresentante di lista di una civica della coalizione del Patto per Foggia, la Città dei Diritti. Per molti il sindaco ha colto la palla al balzo per sottrarsi ad uno scontro potenzialmente duro sui temi delle associazioni di segretariato sociale. Neanche di fronte alla possibilità del cambio di giornalista, Landella ha voluto esserci, in un duello che forse per come era stato concepito avrebbe potuto anche mettere in luce la sua verve.
Una scelta quella del sindaco, che ha di certo nuociuto più a lui che alle testate e che si è palesata per molti addetti ai lavori come una sorta di vendetta nei confronti di una giornalista che da settimane fa le pulci all’amministrazione sui social, ma che era stata scelta in precedenza per l’unico dibattito elettorale televisivo alle Primarie del centrodestra.
“Non intendo in alcun modo polemizzare con il sindaco Landella per avere disertato il confronto con Pippo Cavaliere organizzato dalla nostra emittente. Chiunque riceve un invito è nel pieno diritto di accettarlo o rifiutarlo, e sono certo, come dice lui stesso, che non ci sia stata da parte sua alcuna intenzione di compiere un atto ostile nei confronti della nostra emittente. Mi permetto tuttavia sommessamente di considerarlo un errore sotto ogni punto di vista”, ha osservato in una nota l’editore Potito Salatto.
“La trasmissione era stata concordata in ogni dettaglio con tutti e due i candidati, proprio per essere di garanzia a entrambi i contendenti. Non abbiamo organizzato un ring o un’arena, ma un luogo di civile confronto, governato da regole che Teleblu, nel suo piccolo, applica e rispetta da sempre, fin dal 1995, molto prima che Sky organizzasse confronti. La nostra valida e stimatissima collaboratrice Antonella Caruso, che ringrazio per la sensibilità con cui si è immediatamente fatta da parte può essere apprezzata o meno e gradita o meno al pari di ogni altro giornalista; rimane Il fatto che Franco Landella non abbia voluto partecipare malgrado gli siano stati proposti ben tre nomi alternativi. Per parte nostra possiamo affermare con tranquillità di avere rispettato appieno i criteri di pluralismo e di imparzialità della nostra informazione.”
L’intervista di Ciccarelli a Cavaliere, benché col minutaggio, è stata classica, senza nessuna domanda scomoda. Per chi ha seguito la campagna elettorale del progettista del Deu non c’è stata nessuna novità importante nelle risposte. Bilancio, strade, squadra assessorile, legalità, sviluppo. Queste le tematiche.
Dove intende trovare i soldi per le strade? “Ci sono delle soluzioni che potrebbero consentire il risanamento del manto viario col ripristino del piano della sosta. Il 50% dei derivanti dalla sosta, con un controllo telematico dei parcometri, possono essere impiegati per le strade”, ha rilevato l’ex presidente della Fondazione Buon Samaritano nella sua risposta. Graduatoria per l’emergenza abitativa, per non fare promesse, è un suo punto fermo, oltre che primo.
Quanto alla squadra assessorile ha citato le tre deleghe più importanti, le cui caselle sarebbero già piene, Legale e Contenzioso, Urbanistica e Lavori Pubblici, tutte da affidare a persone esperte della materia. Superassessori, come ha indicato più volte. Nessun nome in studio, però. “Non ci ho ancora pensato alla squadra, per motivi scaramantici, immagino una discontinuità. Immagino alte professionalità”.