“L’operazione messa a segno dall’Ispettorato del Lavoro di Foggia, denominata “Mari e Monti”, culminata nel clamoroso blitz dove sono stati sorpresi a lavorare in nero numerosi lavoratori, è la chiara prova che a Vieste c’è bisogno di legalità”. A dichiararlo è Antonio Carmine Guerra della camera sindacale Uil di Vieste. Tra le strutture colpite dalle sanzioni, c’è l’albergo di famiglia del sindaco Giuseppe Nobiletti.
“Sono sempre più frequenti i casi, non solo di lavoratori impiegati in nero, ma addirittura costretti a dover restituire parte del proprio salario al datore di lavoro, una vera e propria estorsione – commenta -. La piaga del lavoro straordinario, dell’elusione contributiva con finto lavoro part time, della negazione dei diritti più basilari, come quello del giorno di riposo settimanale, sono sempre in primo piano ed è per questo che pubblicamente vogliamo ringraziare chi come l’Ispettorato del Lavoro di Foggia, da sempre è in prima linea in questa dura battaglia, opera non senza difficoltà nel nostro territorio. C’è bisogno che tutta la comunità civile sana faccia fronte comune e denunci”.
“Non solo i lavoratori come è giusto che sia – prosegue – ma gli stessi operatori turistici attraverso le loro organizzazioni, le associazioni tutte e soprattutto l’amministrazione comunale dovrebbero per primi dichiararsi pubblicamente contro ogni genere di sfruttamento dei lavoratori. Se questa comunità piange continuamente tanti giovani nella cosiddetta ‘mattanza mafiosa’ – conclude – questo è dovuto anche e soprattutto alla carenza di legalità ed il sindacato auspica che finalmente la società civile si alzi, dia il buon esempio e si opponga all’illegalità!”.