Tempo di avvicendamenti nel mondo delle forze dell’ordine in provincia di Foggia. Ultime settimane di lavoro per il comandante provinciale dei carabinieri, Marco Aquilio e per il questore, Mario Della Cioppa, entrambi verso l’addio. Il carabiniere, dopo circa tre anni, lascerà la città entro settembre per andare a ricoprire altro incarico. Il numero uno della Questura, invece, è destinato a Catania dopo poco meno di due anni dal suo arrivo nel capoluogo dauno. Su Della Cioppa non ci sono particolari conferme ma secondo un’indiscrezione della Gazzetta di Capitanata, anche il questore dovrebbe trasferirsi a breve.
Si va smontando quella che lo stesso Della Cioppa ha definito “Squadra Stato”, soprattutto nella lotta alla mafia. Prima di loro hanno già lasciato Foggia il capo della squadra mobile Roberto Pititto, sostituito da Antonio Tafaro, il comandante del Nucleo investigativo dell’Arma, Fabio Rufino rimpiazzato da Davide Papasodaro, il vicario del questore, Alfredo D’Agostino avvicendato con Paolo Di Domenico e il prefetto Massimo Mariani, al suo posto Raffaele Grassi che si è presentato ufficialmente ieri.
Per Della Cioppa anche una promozione da dirigente superiore a dirigente generale con nuovo incarico in Sicilia. Ancora presto per dire chi prenderà il comando della Questura di via Gramsci e del Comando dei carabinieri di via Guglielmi.
Numerosi i risultati raggiunti dalla “Squadra Stato”, culminati con la maxi operazione del 30 novembre 2018 “Decima Azione”. Trenta arresti nel mondo della mafia foggiana per una svariata serie di reati.
Aquilio e Della Cioppa hanno vissuto da vicino la strage di San Marco in Lamis del 9 agosto 2017, uno dei casi di cronaca più eclatanti nella storia di questa provincia e hanno combattuto insieme le mafie del Gargano, di San Severo e di Cerignola. È stata fatta luce su alcuni omicidi di rilievo come quello di Giuseppe Silvestri, ammazzato il 21 marzo 2017 a Monte nell’ambito della guerra di mafia sul promontorio garganico. I carabinieri, di recente, hanno arrestato il presunto killer.
Decine gli arresti eseguiti durante l’era di Aquilio e Della Cioppa, molti dei quali di assoluto rilievo, basti pensare che gli storici boss sono tutti, attualmente, detenuti. A preoccupare sono invece le nuove leve, giovani spregiudicati che si stanno facendo la guerra per colmare il vuoto lasciato dai vecchi capi mafia.
Comandante e questore lasciano un’eredità piuttosto pesante a chi li sostituirà.