Pieno sostegno a Pippo Cavaliere e mani libere a livello ideologico, perché i civici da post ideologici non hanno bandiere politiche. Si può riassumere così il “Senso Civico” di Leo Di Gioia che oggi ha presentato la sua candidatura al Comune di Foggia insieme alla sua squadra di giovani e professionisti mobilitati al suo fianco in funzione anti Landella. L’assessore ha giustificato la sua aderenza a Massimo Casanova candidato della Lega. La sua è una scelta di territorio.”È per il territorio se sono assessore ed è per il territorio che fui scelto da Nichi Vendola“.
Si definisce neutro. I civici non saranno il partito numero 2 rispetto al PD. Ha messo anche le cose in chiaro con Cavaliere. “La storia del civismo è anche la tua, non disperdere questo patrimonio”, ha osservato mostrando all’ingegnere il popolo, quel ceto medio, cittadino, i mondi di Leo, che in questi anni gli sono rimasti fedeli. Contro il sindaco uscente l’assessore ha calcato la mano, riferendosi alle “carriere di moglie e cognata”.
“Non serviva il carisma politico ma quello della persona per questo abbiamo scelto Pippo, che ci tiene insieme non sulle ideologie e su una filiera politica, ma perché è un cittadino di Foggia, il punto di ricostruzione di una città lacerata, il collante. Il testimone è la responsabilità di tutti questi amici. Dobbiamo ricostruire l’anima della città, divisa in buoni e cattivi. C’è una cerchia imprenditoriale che lavora. In questi anni per ogni questione si è guardato il DNA. Per poter lavorare parimenti anche io avrei potuto fare valere il peso della gestione, ma non l’ho fatto. Quelli che lavorano con la regione non sono stati invitati a candidarsi. Non abbiamoo portatori di voto asserviti ad una causa di potere, non abbiamo imposte candidature. Non abbiamo chiesto che venissero indicati i referenti delle associazioni. Siamo una coalizione che ha a cuore Foggia”.
Strade, verde, aziende. “Noi dobbiamo dire parole di verità. La mia condanna non è quella di un sindaco che incappa in problemi amministrativi, ma è quella di non aver costruire un sistema di governo partecipato. Questa amministrazione è inadeguata per la scelta della classe dirigente amicale e familiare. Ho colto la disponibilità di Pippo, la candidatura lo espone in termini limitativi. Mi auguro che questa città non disperda questa grande chance”.
Accuse a Landella che “usa la fascia tricolore come orpello, in uno svilimento totale usata siq per la bancarella sia per il presidente della Repubblica”.
“Il rapporto con la Regione non può essere falsato, non si può andare sul palco del Medimex e finger che sia il Comune ad aver organizzato.
Si vanta della stagione teatrale finanziata quasi per intero dal Tpp. Ha trasformato Foggia in un grande stadio in un rapporto improduttivo che ci vede fuori dalle decisioni. Il folklore del nostro sindaco è diventato la caricatura di Foggia. Restituiamo onore alla città. Le carriere familiari non possono essere fatte a spese della collettività. Uno per tutti e tutti per Pippo. Pippo è un punto di riferimento. Le sane competizioni tra me e Piemontese ci saranno, ma andiamo avanti.
Accontentiamoci di questo: non a vincere qualcosa ma a far vincere i cittadini”. Gratitudine da parte del candidato sindaco. “Leo è stato uno dei responsabili della mia candidatura, la persona che ha maggiormente creduto in questa scelta”.