L’intervista bomba al Corriere dell’assessore regionale Leo Di Gioia, nella quale ammette la sua adesione al progetto leghista del candidato alle Europee Massimo Casanova, intimo amico di Matteo Salvini, è stata una doccia fredda per molti candidati del centrosinistra extralarge di Pippo Cavaliere, candidato sindaco di Foggia.
L’assessore all’Agricoltura è anche candidato ed ispiratore della lista Senso Civico, nella quale ha inserito molti giovani a lui vicini e professionisti che in questi anni sono stati nominati come consulenti Psr o all’Arif e in mille altri organismi di sottogoverno della Regione Puglia targata Emiliano. “Metteranno i manifesti di Senso Civico e Lega Nord nei comitati”, scherza amaro l’alleato di sempre Rosario Cusmai, che ha scelto Italia in Comune e il progetto di Abbaticchio.
Un Giano bifronte, Di Gioia. Col Pd, la sinistra e i delusi di Franco Landella al Comune in sostegno a Cavaliere per un “patto di salute pubblica”, come ha rivendicato domenica sera dalla candidata consigliera espressione dell’Aiga Anna Lops. Con i sovranisti al Parlamento europeo.
È difficile prevedere come andrà avanti la campagna elettorale per Cavaliere, che ha in animo di impegnarsi per il capolista dem Franco Roberti e per un fronte europeista.
Tre rumors: non è ancora certo, ma il 16 maggio Matteo Salvini potrebbe decidere di inserire anche Foggia, nonostante le divisioni con i caroppiani, nel suo tour elettorale in piazza in favore della Lega e di Casanova. Il popolo di Di Gioia sarà sotto al palco?
Fonti romane accreditano l’assessore dopo il voto del 26 maggio prossimo sottosegretario all’Agricoltura con Gianmarco Centinaio, il Ministro col quale ha instaurato un rapporto di profonda amicizia. Se il Governo del cambiamento cadrà, Di Gioia potrebbe essere il prossimo capolista della Lega del collegio al Senato o alla Camera.
La commistione tra Lega e quel che resta del centrosinistra riguarda anche altri salviniani. Non è un mistero che Cavaliere stia corteggiando tanti leghisti, a cominciare da Luigi Miranda e Raimondo Ursitti, per operazioni spurie di voto disgiunto.