La primavera è appena iniziata e il mese scorso si è chiuso con un record: in base alle statistiche in tempo reale sui cambiamenti climatici, l’ultimo febbraio è stato uno dei più caldi di sempre per l’Italia, nel dettaglio dal 1800 a oggi.
Il grido di allarme delle migliaia di studenti, scesi in piazza il 15 marzo, trova riscontro nei risultati di una ricerca che Il Sole 24 Ore è in grado di rappresentare nella sua interezza in occasione di questa prima tappa di “Qualità della vita. Progetto 2019”. La ricerca (si veda il grande grafico storico) è stata avviata alla fine degli anni 90 dall’Istituto di scienze dell’atmosfera e del clima (Isac) del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr) in collaborazione con l’università di Milano (UmiMi): rispetto all’anno 1800 l’Italia oggi è più calda di 2,3 gradi in media.
Nella speciale classifica, Foggia si piazza in posizione 24 su 107, un risultato decisamente positivo, ben lontano da quello sulla qualità della vita che vede il capoluogo dauno penultimo. Comanda Imperia, seguita da Catania e Pescara. Agli ultimi posti, Novara, Vercelli e Pavia, quest’ultima fanalino di coda.
Parametri nella media per Foggia che è messa male solo alla voce “ondate di calore” dove è addirittura 102esima a pari merito con Ascoli Piceno per lo sforamento dei 30 gradi per tre giorni consecutivi. Ok sul resto, come d’altronde numerose città del sud, quasi tutte nella parte alta della classifica.